Firenze – Nuova sentenza in favore dei lavoratori impegnati in attività a part time verticale (vale a dire, il lavoro viene espletato a tempo pieno per lassi di tempo determinati, come ad esempio i tre mesi estivi, o i sei mesi dell’anno). Una battaglia che ha visto impegnato in particolare il sindacato di base Usb, che commenta: “Dopo la pausa dovuta al lockdown, ricominciano le sentenze che riconoscono giustamente ai lavoratori e alle lavoratrici con rapporto di lavoro part time ciclico verticale, l’accredito dell’anzianità contributiva annuale pari a 52 settimane”.
L’ennesima sentenza favorevole vede riconoscere alla ricorrente il diritto all’accredito dell’intera anzianità contributiva annuale. “Il Tribunale con sentenza 390/2020, dichiara che la ricorrente ha diritto al riconoscimento all’accredito dell’intera anzianità contributiva annuale pari a 52 settimane nel periodo lavorato in regime ciclico di part-time verticale con riproporzionamento sull’intero anno dei contributi e condanna INPS a riconoscere il diritto e a operare il riproporzionamento sull’intero anno dei contributi”, si legge nella sentenza.
Commenta l’Usb: “Sarebbe ormai l’ora che l’INPS, ma in primo luogo il Governo, prendesse atto di questi pronunciamenti, che per altro costano e non poco alla collettività, e procedesse alla modifica legislativa così come indicato dalla Corte di Giustizia Europea, togliendo la discriminazione fra chi lavora full time e chi invece lo fa Part Time.
Ci sono ormai tante cause depositate in attesa di sentenza, invitiamo pertanto tutti i lavoratori e le lavoratrici che ancora non le hanno concluse, ad accelerare le pratiche burocratiche pre ricorso. Ma non finisce qui, la nostra lotta deve continuare per l’accesso durante la sospensione agli ammortizzatori sociali, e poi per rivendicare la reinternalizzazione di tutti i servizi socio educativi”.