Firenze – Il Consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti è intervenuto sulla vicenda del Licenziamento, da parte dell’Asl Toscana centro, di un operatore sociosanitario, delegato Fp-Cisl di Firenze Prato, accusato di aver rilasciato un’intervista al Tg2 sulla gestione dell’emergenza-Covid all’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli.
“In Toscana siamo abituati a questi metodi da regime, ma licenziare un dipendente perché ‘forse’ ha rilasciato un’intervista, è anche pregiudizievole – dice il consigliere regionale della Lega, Jacopo Alberti – La Asl deve chiarire questo episodio. Non si può allontanare una persona da lavoro per un sospetto, senza nemmeno avere la certezza, e poi per cosa? Per aver raccontato la propria versione dei fatti? È censura da regime. Già in passato la Asl ha cercato di tappare la bocca ai priori ai dipendenti che denunciavano scorrettezze o situazioni non conformi alla linea aziendale, adesso si è arrivati al limite. Si arriva a licenziare senza nemmeno avere le prove. Sono totalmente contrario a questo modo di fare, esiste la libertà d’espressione in questo Paese”.
“Presenteremo un’interrogazione urgente al Consiglio regionale, perché appunto, non è la prima volta che questo metodo viene applicato ai dipendenti della Asl. Non è possibile che non si possa dire niente sull’operato della Asl toscana, e – conclude l’esponente del Carroccio – a maggior ragione se si tratta di un esponente sindacale. Non si può tappare la bocca ai rappresentanti dei lavoratori. E non si può nemmeno portare in trionfo i sanitari quando più fa comodo e poi licenziarli appena portano agli onori della cronaca la minima critica”.