Parigi – Insalata e frutti di bosco a centimetro 0: in Francia e Germania si stanno sviluppando colture verticali non più nei campi ma in mensole che possono essere sovrapposte anche all’interno della propria casa. Un’iniziativa che avrebbe il grande vantaggio di fare a meno della distribuzione e di poter disporre di verdura che per arrivare sulla nostra tavola non deve fare più km, perdendo freschezza e sapore.
Il desiderio di accorciare la catena di trasmissione dai campi alle mense ha già portato alla creazione delle vendite di prodotti agricoli a km0. Ora, sull’onda anche dei timori di penuria di verdura provocate dall’epidemia di coronavirus, due società hanno deciso di puntare su una tecnologia che riduce ulteriormente la distanza tra la coltura e il piatto.
Quando vai al supermercato spesso non hai la minima idea da dove provengono zucchine o lattughe, fragole o mirtilli: forse hanno addirittura attraversato oceani per giungere tra gli scaffali del tuo negozio grazie a una complessa rete commerciale che però rischia sempre di incepparsi nei momenti di crisi, come quella che stiamo attraversando.
Sul problema si è soffermata la BBC che si è chiesta se in un futuro il problema della distribuzione non potesse essere risolto, almeno parzialmente, da “fattorie” urbane in grado di coltivare a due passi dal consumatore prodotti agricoli di qualità. Al momento sono solo due le aziende che puntano a sviluppare in città, questa coltivazione ad alta tecnologia con l’obiettivo appunto di avvicinarla al massimo al consumatore senza bisogno di distribuzione.
Questa coltura è già disponibile in un ristorante berlinese dove in grandi armadi con le porte di vetro erbette, insalate e verdure sono già sotto l’occhio del cliente, coltivate a distanza grazie a un input tecnologico che non richiede alcun know how. La bellezza di questo programma, viene spiegato, che chiunque può diventare agricoltore anche nell’ignoranza più assoluta di come si coltivano le piante perché la coltivazione avviene automaticamente.
Le piante crescono verticalmente e quindi hanno anche il vantaggio di prendere poco spazio, ha spiegato alla BBC Guy Galonska dell’azienda tedesca Infarm.. Secondo lui questo tipo di coltivazione è destinata diventare standard nei supermercati da qui a qualche anno in quanto è più sana, più sostenibile, è senza pesticidi. Se in Germania Infarm si è specializzata in insalate, odori ed erbette in Francia, a Parigi, un’altra azienda ha puntato invece sulla coltivazione “verticale” delle fragole. “Abbiamo il miglior clima possibile, abbiamo creato un ecosistema che può essere un paradiso” : ne è convinto Guillaumen Fourdinier di Agricool, vantando alla BBC l’ottima qualità delle sue fragole che , a suo dire, sono particolarmente buone e conservano tutte le loro vitamine .
Al momento nessuna di queste due aziende pioneristiche sta facendo utili, ma, indica la BBC, molte fattorie verticali stanno proliferando nel mondo. Questa nuova industria ha già ricevuto fondi di 2 miliardi di dollari per il suo sviluppo in quanto gli investitori sono convinti che la richiesta di questi prodotti aumenterà fortemente nelle zone urbane.
Chiaramente queste “vertical farm” non saranno in grado ci coltivare tutto e certamente né grano, né riso né soja. Insomma potranno affiancare ma non sostituire l’agricoltura tradizionale.