Firenze – L’abbattimento del leccio è avvenuto ieri, all’Isolotto, producendo sbigottimento e stupore fra i cittadini. Stamattina, quando gli operai del Comune sono tornati per intervenire su un bagolaro (di quasi 20 metri), classificato in categoria D come il leccio di ieri, qualcuno è uscito. E ha cominciato a chiedere spiegazioni, anche perché già ieri la sezione del leccio mostrava un interno pressoché intatto, bianco e “duro come il marmo”, come dicono i cittadini mostrando le foto. Oggi, dal momento che anche il bagolaro si trova in categoria D, vale a dire a rischio, il timore era che andasse giù. Ma, davanti alll’inconfutabile dato che anche questo mostra una straordinaria compatezza e salute alle potature molto forti cui è stato sottoposto, per ora è salvo: sarà il dirigente a decidere la sua sorte. I cittadini fanno anche notare l’incompletezza dell’informazione, dal momento che sul cartello posto sulle piante, c’è scritto che si tratta di potature, mentre un altro cartello aggiunto in seguito parla di abbattimento.
“Bel modo di festeggiare la Giornata della Terra, da parte del Comune di Firenze – dice lo storico dei giardini Mario Bencivenni, presente al momento dell’intervento insieme agli altri cittadini – questi alberi sono importantissimi in quanto ombreggiano uno spazio che, senza di essi, diventa in estate una vera e propria isola di calore, davanti allo spiazzo dove si riuniscono cittadini a prendere il fresco e bambini a giocare”. Solidali gli altri, che mostrano foto del giorno prima e dicono in coro: “Il coronavirus vale per tutti, ma per chi deve abbattere gli alberi no”. Insomma, l’azione del Comune è vissuta come un vero e proprio atto offensivo dalla gente, che, costretta a rimanere in casa causa misure per il contenimento, non riesce a darsi una spiegazione del perché gli alberi, nel vuoto delle strade, continuano a essere abbattuti.