Pistoia – Tandem femminile d’eccellenza per il primo concerto del 2020 della XVI Stagione Sinfonica Promusica, promossa con la Direzione Musicale di Daniele Giorgi al Teatro Manzoni di Pistoia da Associazione Teatrale Pistoiese, in collaborazione con Fondazione Pistoiese Promusica e con il sostegno di Fondazione Caript.
Recentemente nominata Direttore Musicale della Iceland Symphony Orchestra e, dal 2020, anche Direttore Principale dell’ORT – Orchestra della Toscana, la finlandese Eva Ollikainen, che ha all’attivo importanti collaborazioni a livello mondiale, arriva sul podio dell’Orchestra Leonore, sabato 11 gennaio (ore 21), per un programma incentrato su Felix Mendelssohn Bartyholdy.
Solista nel celeberrimo Concerto per violino di Mendelssohn, banco di prova per ogni virtuoso, sarà Alena Baeva, giovane artista russa, dal suono inconfondibile, capace di interpretazioni di grande intensità. Pupilla di Mstislav Rostropovich e Seiji Ozawa, elogiata dalla stampa per la sua “presenza magnetica” e per il suo “suono affascinante”, Alena Baeva sta rapidamente emergendo come una delle più brillanti violiniste della sua generazione; vincitrice del Primo Premio e di altri premi speciali dei concorsi internazionali Wieniawski (2001), Paganini di Mosca (2004) e Sendai (2007), Baeva ha già all’attivo una notevole carriera, e suona regolarmente con orchestre e direttori tra i più importanti del mondo – tra cui, tra gli altri, Valery Gergiev, Paavo Jarvi e Vladimir Jurowski.
Nella seconda parte del concerto è in programma la Sinfonia n. 1 op. 11, scritta da Mendelssohn a soli quindici anni, la prima grande sinfonia del genio romantico dopo il periodo “preparatorio” delle sue Sinfonie per archi.
In apertura di serata, Eva Ollikainen proporrà un omaggio al più celebre compositore del suo paese, Jean Sibelius, con una selezione di brani dalla celebre suite tratta dalla musica di scena per Pelléas et Mélisande, il dramma di Maeterlinck, icona del simbolismo, che suscitò l’interesse di altri grandi compositori a cavallo tra ’800 e ’900, come Fauré, Debussy e Schoenberg.
Foto: Eva Ollikainen, cr Nikolaj Lund