Firenze – Sono vuoti e abbandonati da anni, gli alloggi di proprietà comuale che si trovano in via Faentina 324. Non assegnabili come case popolari, erano stati occupati qualche giorno fa da alcune famiglie, che, pru lavirando, non hanno la possibilità di entare i un mercao così oneroso come quello fiorentio delle locazioni. E, in mancanza di altre chances, a parte qualche proposta di alloggio in struttura spesso per un massimo di due settimane, cercano di trovare un tetto che li difenda dal freddo che in queste settimane ha cominciato a picchiare forte. Il punto è stato ripreso oggi, con un presidio simbolico, dalla Rete Antisfrato, che da qualche mese sta portando avanti una campagna di segnalzione degli immobili pubblici vuoti da nni, pur a fronte di un problema casa che sta ingigantendo la sua portata. Oggi, 3 dicembre, è stata la volta delle case di via Faentina, non assegnabili ma ancora in stato decente, che vengono tenute vuote a dispetto dell’emergenza abitativa che suona l’allarme da tempo in città.
“La ripresa degli sfratti – dicono i rappresentanti della Rete Antisfratto Fiorentina – avviene in assenza di un Piano Casa Straordinario che garantisca senza traumi il passaggio da casa a casa a tutti coloro che, colpiti dalla crisi e dall’aumento della povertà, non hanno potuto pagare l’affitto e per questo sono divenuti morosi. Inoltre molte di queste famiglie, giunte a finita locazione, non riescono a rientrare nel mercato libero degli affitti, dove è noto, i canoni non hanno risentito affatto della pandemia. Ciò che contestiamo – concludono i rappresentanti della Raf in presidio – è che la risposta al bisogno ad ora si sostanzia solo in sfratti, sgomberi e uso della polizia anche violento. Non sono strumenti capaci di dare soluzione a un problema sociale come quello della casa. Spostare un bisogno sociale nell’ambito dell’ordine pubblico non fa che acuire il problema, per di più criminalizzando le fasce più fragili ed esposte al bisogno stesso. Tutto questo è inaccettabile”.
Eppure, le modalità per dare almeno risposte concrete al bisogno, come spiegano dalla Rete fiorentina, sarebbero possibili. “Intanto – sottolineano i partecipanti al presidio – è inaccettabile l’assenza totale delle istituzioni, in particolare a Firenze, dove sono previsti un migliaio di sfratti. Poi, è chiaro che gli strumenti per evitare questa spirale di povertà sono un forte aumento delle case popolari, con la riconversione ad uso abitativo di tutti gli edifici pubblici dismessi, utilizzando anche lo strumento dell’autorecupero, e bloccando tutte le operazioni speculative. Poi, assegnazione di tutti gli alloggi Erp vuoti, che sono circa 700 a Firenze. Inoltre, chiediamo anche l’utilizzo di almeno una parte del patrimonio privato sfitto da tempo, anche con la requisizione”.
Tuttavia, secondo la Rete, è necessario anche un intervento della Stato, che vada a garantire con le risorse necessarie un affitto sociale “per chi viene escluso dai meccanismi e dai prezzi del libero mercato. Ovviamente, l’intervento deve occuparsi anche del supporto economico ai piccoli porprietari, colpiti dalla mancata riscossione degli affitti”.