Firenze – “Un’avventura che è iniziata lo scorso 22 maggio e che si concluderà domenica prossima con la chiusura della Biennale. Sei mesi in cui Radicondoli, comunità resiliente, è stata protagonista della Biennale di Architettura a Venezia in uno spazio del Padiglione Italia curato da Alessandro Melis e dedicato alle comunità resilienti. Siamo stati insieme a quindici realtà in tutta Italia, tra cui in Toscana solo Prato e Calenzano e la stessa Regione. Un percorso che ha ben rappresentato il calore di questa comunità e le prospettive di questo territorio”.
Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli, inizia da qui per commentare l’esperienza che ha portato questa parte di Toscana e questo borgo ad essere in una vetrina internazionale e di grande prestigio come lo è la Biennale. Le comunità resilienti sono state anche protagoniste di una mappa curata con Paolo di Nardo e Francesca Tosi che indaga come la “cultura del progetto possa fare la differenza quando si parla di programmazione e progettazione urbana”.
“Ci siamo presentati alla Biennale con un concept che si chiama Il “Calore” della terra e il “Calore” della gente a Radicondoli e Belforte – fa notare Guarguaglini – E’ stato trasformato in un video c proiettato all’interno del percorso di Città resiliente: Padiglione Italia. Il “Calore” come una fonte presente da sempre in questi luoghi. Ma anche calore come qualità innata nelle persone e delle piccole comunità”.
“Ci siamo inoltre presentati alla Biennale – prosegue il primo cittadino – come luogo in cui rigenerazione urbana e resilienza si uniscono ad ecologia e sostenibilità. Come realtà dove si promuove la qualità della progettualità e il senso di comunità. Ne sono esempio il progetto di rigenerazione del Poggio e la riconnessione con il centro, la nuova scuola che prevede anche un’area di connessione a piedi e in sicurezza tra il centro storico, la zona residenziale Ragnana e il Poggio, il teleriscaldamento, la fibra”.
“E non è finita qui – continua Guarguaglini – Ci siamo presentati con tutto il progetto WivoaRadicondoli su cui sono stati messi a disposizione oltre 1milione di euro, di cui 418mila già erogati, con gli interventi di valorizzazione della residenza e di contribuzione per l’acquisto della casa o l’affitto, il sostegno alle imprese, ai pendolari con i rimborsi per le spese sostenute, l’attenzione alla formazione dei giovani, il valore della cultura come comunità. Ci siamo stati noi, dunque, il calore della nostra gente, le scelte che stiamo facendo”.
Il progetto
Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si fonda sulla ferma convinzione che l’architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita fornendo adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto.
Principale obiettivo del Padiglione Italia sarà quello di far riflettere in modo inedito i visitatori sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, elementi centrali nei momenti di transizione.
Comunità Resilienti pone al centro dell’esposizione la questione del cambiamento climatico e le impegnative sfide che interpellano l’architettura. In particolare, intende sottolineare come il cambiamento climatico stia mettendo a dura prova la sostenibilità del sistema urbano e quali siano le principali criticità e opportunità del nostro presente.