Firenze – Tommaso Grassi, Firenze Città Aperta, e Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune, hanno ricordato che l’uso delle telecamere di sicurezza in città stanno rischiando di scontrarsi con un’inquietante tematica, quella della privacy.
“Era il 2018, quando Firenze Riparte a Sinistra rinnovava le preoccupazioni che la nostra area politica ha sempre evidenziato sull’uso delle telecamere nella nostra città, al limite di una passione morbosa da parte del Sindaco- si legge nella nota unitaria diramata da Spc e Firenze Città Aperta – usare questa tecnologia per l’abbandono dei rifiuti non ci vede contrari, ma sempre nel rispetto di quanto prevedono le normative a tutela della privacy e consapevoli del rischio che il problema venga solo spostato in altre zone (a meno che non si pensi a una fototrappola per ogni cassonetto e poi per ogni immobile nel caso del porta a porta). Fare le multe per poi vederle annullate sarebbe una pratica destinata a ingenerare confusione e costi, anche con rimborsi a chi viola la legge”.
Fototrappole per traffico e rifiuti, “Ieri sono state annunciate nuove fototrappole, o meglio la ripresa di questo tipo di pratica: quali sono state le verifiche portate avanti con il garante? Perché hanno richiesto anni? Che tipo di valutazioni sono state fatte sull’efficacia di questo tipo di tecnologia, concretamente? E che tipo di software viene applicato? Le multe fatte nell’epoca di Casale (Comandante della Polizia Municipale) e Gianassi (Assessore) che fine hanno fatto? Non era meglio ascoltare chi aveva già evidenziato le problematiche di un certo tipo di annunci? Sono le domande che torneremo a rivolgere alla Giunta, sapendo bene la differenza tra usare le telecamere per traffico e rifiuti, rispetto al resto della videosorveglianza cittadina, su cui invece confermiamo una netta contrarietà”.