Firenze – In occasione del 150° anniversario della fine della breve stagione di Firenze capitale d’Italia è stato recentemente presentato in Palazzo Vecchio il volume Firenze 1865. Quattro passi nella capitale A cura di Lucia Bruni e Federico Napoli.
Lucia Bruni ci ha parlato di questo libro (SilvanaEditoriale, 2015) oggi riproposto in occasione delle celebrazioni di questa ricorrenza.
“Estate 1865 – racconta – Louise Colet, scrittrice e poetessa francese, arriva a Firenze per rivedere la città – già visitata con entusiasmo cinque anni prima ai tempi dell’Unità d’Italia –, ora divenuta capitale del Regno.
A rendere più ameno e curioso il soggiorno di Louise nella “sua” amata Firenze è la compagnia di Collodi, che talvolta le si affianca per farle scoprire luoghi e abitudini caratteristici del costume cittadino, minacciati dai mutamenti che comporterà il nuovo volto di capitale”.
La scrittrice e commediografa Lucia Bruni spiega che nel libro troviamo una passeggiata attraverso strade, piazze, vicoli, chiassi, visitando botteghe, caffè, trattorie, dove si incontrano personaggi più o meno noti e di diverse estrazioni sociali, ma sempre interessanti da conoscere.
E rileva che una sosta particolare è dedicata a palazzo Portinari Salviati Da Cepparello al Corso, allora sede del Ministero di Grazia, Giustizia e Culti, storico palazzo cittadino, le cui sale sono impreziosite dalle Storie di Ercole dipinte da Alessandro Allori all’epoca di Cosimo I.
Ritroviamo infine il racconto della “questione fiorentina”, ovvero il problema della ristrutturazione e dell’ammodernamento di Firenze antica perseguiti dall’Amministrazione comunale sul solco dei lavori iniziati nel 1864, questione che diventa un tema di discussione internazionale sul quale intervengono intellettuali, storici e scrittori di tutto il mondo, a ricordare che, come disse Henry James, la bellezza di Firenze non è solo una questione fiorentina, ma qualcosa che riguarda l’umanità intera.
Nella stessa sera anche l’applaudito spettacolo I Salotti di Firenze Capitale – Conversazione (in)credibile con Edmondo De Amicis di Marcello Lazzerini interpretato dalla Compagnia delle seggiole.
Edmondo De Amicis, l’autore del celebre “Cuore”, negli anni giovanili fu inviato a Firenze per dirigere una rivista militare. Da poco la città era divenuta, fra non pochi contrasti, Capitale d’Italia. Di quegli anni intensi, di grande fervore e aspre polemiche, ne discorre lo stesso De Amicis, fornendoci un vivido ritratto del tempo e, in particolare, dei due salotti-rivali più famosi: il salotto di via de’ Benci di donna Emilia Peruzzi, moglie di Ubaldino, già ministro e Sindaco, fervente patriota dalla forte impronta intellettuale e quello di grande mondanità, di Madame Marie Studolmine Wyse Bonaparte, cugina di Napoleone III e moglie di Urbano Rattazzi, ex presidente del Consiglio.
In questo nuovo suggestivo allestimento nelle Sale di Firenze Capitale di Palazzo Vecchio, insieme a Edmondo ed alle due grandi dame del tempo, così diverse e ugualmente intriganti, rivivono i personaggi che fecero la storia – politica, intellettuale e mondana, con gli immancabili pettegolezzi – di quei Salotti, di una Firenze che stava cambiando volto e d’Italia. Tra questi, oltre al giovane De Amicis, tenente e scrittore in erba, il poeta Giovanni Prati, la grande cantante lirica Adelina Patti, che aveva incantato con la sua voce Abramo Lincoln, e il noto compositore Luigi Arditi. Un tuffo nel passato, in un anno – il 1869 – in cui stava per chiudersi la parabola di Firenze Capitale del Regno. Lo spettacolo è stato impreziosito da arie e canzoni eseguite dal vivo.