Prato – Si è svolto questa mattina in Palazzo comunale l’incontro promosso dall’Amministrazione per evidenziare al Governo la forte preoccupazione del distretto a fronte dell’impennata dei costi del gas e dell’energia. L’incontro è stato organizzato dall’assessore allo Sviluppo economico Benedetta Squittieri con la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento senatrice Caterina Bini e i rappresentanti delle categorie economiche Confindustria, Cna e Confartigianato.
L’aumento repentino che da agosto a oggi ha portato l’incidenza della bolletta fino al 50-60%, proprio in una fase di ripresa del lavoro dopo un 2020 particolarmente difficile a causa della pandemia e del lockdown. “Abbiamo ricevuto molte sollecitazioni dalle aziende e dalle associazioni di categoria rispetto a una situazione davvero preoccupante, perché il costo dell’energia ha un peso particolarmente importante per il nostro distretto – ha spiegato l’assessore Squittieri -. In questo momento di ripresa il distretto pratese è fragile perché ha subito più di altri la crisi dovuta al Covid e, proprio in una fase in cui c’è lavoro, si vede arrivare addosso la crisi dell’energia. Come Amministrazione abbiamo convocato un incontro con tutte le associazioni di categoria e la sottosegretaria Bini perché il Governo sta affrontando questo argomento ma riteniamo necessario che fosse più forte ed esplicito ciò che sta avvenendo nel distretto tessile pratese”.
I rappresentanti delle categorie hanno evidenziato come l’aumento straordinario ed eccezionale del gas penalizzi soprattutto alcune aziende, in particolare tintorie e rifinizioni: il costo è quintuplicato portando l’incidenza delle spese rispetto al fatturato dal 10-20% al 50-60%, a cui si aggiunge il significativo aumento della corrente. Pur apprezzando l’intervento previsto dal Governo con il decreto bollette, è evidente come lo stanziamento nazionale non sarà sufficiente per dare una boccata d’ossigeno alle imprese del territorio. Non va meglio per tessiture e filature, per le quali incide soprattutto l’aumento dell’energia.
“Se l’impennata dei costi persisterà non sarà possibile continuare a lavorare, sia per le micro imprese che hanno già margini ridotti, sia per le aziende più grandi e strutturate – hanno spiegato i rappresentanti delle categorie -: siamo consapevoli che la crisi del gas e dell’energia impatta su tutto il sistema produttivo del Paese, in particolare sul manifatturiero, ma a Prato si inserisce in un contesto già difficile. Il distretto tessile è stato quello più a lungo chiuso nel lockdown, ha una struttura di filiera non verticalizzato, per cui l’aumento dei costi ricade a cascata su tutti e paradossalmente in un momento in cui c’è tanto lavoro si rischia una crisi per l’insostenibilità dei costi”.
La sottosegretaria Caterina Bini ha sottolineato l’eccezionalità di questa impennata dei costi e ha subito individuato le modalità di intervento perché si possa tener conto delle sollecitazioni arrivate da Prato a livello nazionale. “Il Governo sta lavorando al decreto bollette che verrà approvato in via definitiva a fine novembre e insieme alle aziende del territorio pratese proveremo a lavorare a un emendamento per migliorare queste misure – ha spiegato la senatrice Bini -. Lavoreremo poi sulla legge di Bilancio, sia in sede di Consiglio dei Ministri tramite il confronto con le categorie economiche nazionali, sia in sede di conversione parlamentare costruendo anche un momento di incontro con il viceministro all’Economia e alle finanze per lavorare sulla questione degli energivori e capire se è possibile fare una normativa nazionale. Tutto deve essere fatto entro un mese e mezzo, ci sono interi settori a rischio e lavoriamo per trovare soluzioni concrete”.