I 90 anni di Bussotti: cinque giorni di festa per l’artista fiorentino

Firenze – In occasione dei 90 anni di Sylvano Bussotti, nato a Firenze il primo ottobre 1931, dal 20 al 25 settembre 2021, nell’ambito dell’Estate Fiorentina, la città lo festeggia con 90BUSSOTTIAscolti e visioni su Sylvano Bussotti, cinque giorni dedicati alla sua immensa e poliedrica produzione, pensati per festeggiare simbolicamente la figura dell’artista e dell’uomo. Il progetto curato da Fabbrica EuropaFondazione Culturale StensenFlorence Queer FestivalTempo RealeMaschietto Editore, istituzioni cittadine a lui profondamente legate, in collaborazione con Maggio Musicale FiorentinoBussotti Opera Ballet e Museo Marino Marini, con il contributo del Comune di Firenze – Estate Fiorentina 2021 e con il coordinamento di Culter, vedrà dunque coinvolti i suoi compagni di lavoro, gli amici e gli appassionati, uniti per celebrarlo in una vera e propria festa di compleanno a puntate.

Compositore, uomo di teatro, pittore, scenografo e costumista, Sylvano Bussotti incarna una totalità artistica dal talento indiscusso. Nei suoi lavori, con spregiudicatezza e libertà, le arti si incrociano, i segni si sovrappongono in forme diverse e originali, all’insegna di una visione in cui provocazione queer e rigore formale si fondono perfettamente.

90BUSSOTTI affronterà in particolare tre aspetti della molteplice attività bussottiana: la produzione filmica e sonora, le occasioni coreografiche e il contesto storico artistico in cui il compositore fiorentino fu attivo.

La rassegna avrà inizio lunedì 20 settembre al PARC Performing Arts Research Centre (ore 19), nell’ambito del Festival Fabbrica Europa, con la conferenza di Luca Scarlini I mille volti del desiderio: fantasmi di Fedra nell’opera di Bussotti”. Fedra è figura centrale dell’opera di Bussotti, a partire dalla suggestione della tragedia di Jean Racine, affrontata nella musicalissima traduzione di Giuseppe Ungaretti, con numerosi lavori per teatro, danza, musica. Nel 1980 andò in scena alla Piccola Scala “Le Racine”, di cui Silvia Lelli e Roberto Masotti hanno raccontato con una documentazione fotografica inedita la costruzione di questo lavoro, che ambienta il dramma raciniano in un caffè fatto di specchi e segreti, in cui si svolge la tragedia sotto lo sguardo complice, eppure distaccato del pianista del locale.

Mercoledì 22 settembre, alla Fondazione Culturale Stensen (ore 21), si terrà una serata di proiezioni e performance, a cura di Tempo Reale all’interno del Tempo Reale Festival. Nell’ottica di quell’idea di opera d’arte totale che Sylvano Bussotti incarna in tutto il suo percorso, il cinema gioca un ruolo da protagonista. Insieme all’esperimento d’avanguardia assoluta che è stato “Rara Film” (1965-69), il lungometraggio “Apology” ne costituisce uno dei tasselli più significativi. Realizzato a Berlino nel 1972, con la musica di Sylvano Bussotti, è una vera rarità, da lungo tempo in attesa di un processo significativo di sonificazione. Si cimenta in quest’impresa un quintetto eterogeneo di interpreti – Monica Benvenuti, voce, Luca Paoloni, violino, Umi Carroy, pianoforte, Jonathan Faralli, percussioni e Francesco Giomi, elettronica – ormai ampiamente abituati al confronto con la musica di Bussotti e dedicatari, in più occasioni, di sue opere originali. Aprono il programma i “5 Videogiornali della sestina musicale 91”, divertenti videoclip realizzati nel 1991 per la Sezione Musica della Biennale di Venezia, in cui Bussotti si relaziona con alcuni personaggi emblematici della cultura pop italiana del tempo: Maurizio Costanzo, Alvaro Restrepo, Patty Pravo, Moira Orfei e Moana Pozzi.

Nella giornata di giovedì 23 settembre si terrà poi, per il Florence Queer Festival (cinema teatro La Compagnia, ore 18), la proiezione del film “Bussotti par lui même” (1975), un lungometraggio di rara visione, realizzato da Carlo Piccardi per la Televisione della Svizzera Italiana, in stretta collaborazione con il compositore. Oltre a presentare una ricca antologia della musica da lui creata fino ad allora, il film è un documento e un manifesto poetico che mette in evidenza lo stretto intreccio tra suono e gesto teatrale, sempre presente nell’opera bussottiana. Con Elise Ross, Giancarlo Cardini, Italo Gomez, Romano Amidei e Rocco Quaglia, che sarà presente in sala e farà una breve introduzione al film con Luca Scarlini e Bruno Casini.

Sabato 25 settembre i festeggiamenti si chiuderanno con un doppio appuntamento. Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, nel pomeriggio (ore 17.30), si terrà la presentazione del libro di Renzo Cresti “Sylvano Bussotti e l’opera geniale”, recentemente uscito per i tipi di Maschietto Editore. Il volume racconta l’infanzia fiorentina di Bussotti, il suo rapporto con lo zio ed il fratello, entrambi pittori, grazie ai quali cominciò ad essere l’artista che è diventato; narra del suo incontro con Alberto Arbasino, Aldo Braibanti, John Cage, Carmelo Bene, Umberto Eco e Pier Paolo Pasolini; raccoglie un suo inedito ed una selezione di sue partiture, vere e proprie opere d’arte in cui la tradizionale notazione si alterna a una esperienza pittografica; contiene un’intervista a Rocco Quaglia, coreografo, ballerino, collaboratore e compagno di Bussotti dagli anni Settanta e un CD con brani di Bussotti interpretati da Monica Benvenuti e Francesco Giomi. Il giornalista Gabriele Rizza ne parlerà con l’autore, Rocco Quaglia e il Maestro Vincenzo Saldarelli, che al termine eseguirà “Ultima rara (pop song)”. Per l’occasione il Maggio Musicale Fiorentino esporrà bozzetti e figurini realizzati da Bussotti e conservati nel suo archivio.

In serata, infine, al Museo Marino Marini (ore 20.15) si terrà “Ermafrodito”, concerto-coreografia narrato da Luca Scarlini con la musica di Sylvano Bussotti (Ermafrodito Gran Fantasia mitologica per chitarra, 1997). “Ermafrodito è una scrittura per chitarra e danza intorno a una figura centrale dell’immaginario di Sylvano Bussotti, cantore di un mondo queer di desideri, epifanie e fantasmi. Alberto Mesirca, tra i maggiori chitarristi di oggi, si confronterà con la danza di Luisa Cortesi nella composizione di un originale lavoro sull’oscurità del corpo e sui suoi rituali. A ritmare la composizione spunti dalle opere letterarie, dalle poesie e dai diari, solo parzialmente editi nel libro I miei teatri, con prefazione di Umberto Eco. L’evento sarà ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.

Foto: Sylvano Bussotti – archivio Lelli e Masotti

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