Firenze – Saranno nove i busti di Michelangelo presenti alla Galleria dell’Accademia di Firenze dal 13 dicembre 2021 al 18 aprile 2022. Tutti i bronzi furono realizzati verso la metà del Cinquecento dallo scultore Daniele Ricciarelli, meglio conosciuto come Daniele da Volterra.
“Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra”, è un’esposizione particolare quella a cura dalla direttrice Cecilie Hollberg, perché vede insieme l’arte e la scienza nel senso più puro ed eloquente.
In questa occasione unica, il museo fiorentino esporrà le antiche sculture bronzee di Michelangelo provenienti da varie istituzioni museali sparsi nel mondo, tra le quali il Museo del Louvre, il Musée Jacquemart-André di Parigi e l’Ashmolean Museum of Art and Archaeology di Oxford.
La particolarità è rappresentata dalla possibilità di approfondire, nello stesso contesto fisico e con le solite strumentazioni scientifiche, il rapporto tra i busti originali e quelli derivati.
La problematica cronologica è un argomento sempre aperto a varie ipotesi tra gli studiosi e gli storici dell’arte e questa mostra potrebbe finalmente dare una risposta alle infinite supposizioni che hanno investito tutte le sculture meno quella di Casa Buonarroti nel centro di Firenze, di proprietà degli eredi da secoli.
Infatti i vari esemplari esistenti in diverse collezioni sia in Italia che all’estero hanno sempre lasciato spazio all’incertezza autoriale.
Il restauro del busto custodito alla Galleria dell’Accademia di Firenze ha di nuovo acceso la discussione sulla controversa identificazione delle nove sculture di bronzo di Daniele da Volterra. Forse l’interesse e la circostanza del singolare allestimento permetteranno di approfondire il dibattito e svelare qualche segreto, attraverso la ricerca scientifica.
I risultati scientifici che saranno completati sui nove busti, con tecnologie all’avanguardia e sofisticate strumentazioni, e grazie alla supervisione di Mario Micheli professore di storia e tecnica del restauro presso l’Università Roma 3, esperto del settore, con esperienza sui bronzi di Riace e sulla lupa capitolina, e la scansione 3D realizzata da Adam Lowe, consentiranno di ottenere dei modelli virtuali, sovrapponibili. Le differenze nel confronto e la sovrapposizione forse riusciranno a fare chiarezza sui valori estetici e tecnici, e dare delle risposte definitive.
Le indagini costituiranno un’importante documentazione rigorosa e formeranno il primo catalogo scientifico sui busti bronzei di Daniele da Volterra. Durante una giornata di studio programmata per febbraio 2022 i più grandi esperti del settore saranno invitati a riflettere sulle novità ottenute dai risultati tecnici ed eventualmente giungere a sorprendenti conclusioni.
Nel catalogo saranno pubblicati i risultati delle indagini diagnostiche e gli studi sulle tecniche utilizzate da Daniele da Volterra nella fusione in bronzo. Infine l’obiettivo è quello di redigere un’accurata mappa dei busti dell’artista della Cappella Sistina, individuando la provenienza e le caratteristiche delle varie esecuzioni.
“Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra”, è realizzata con la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Gallerie d’Italia – i musei di Intesa Sanpaolo.