Prato – Al via la prima di una serie di mostre dedicate ai pratesi illustri, le prossime saranno quelle di Curzio Malaparte e Francesco di Marco Datini. Un omaggio a un nutrito gruppo di personalità locali che si sono distinte in vari campi dello sport,della cultura, dell’arte e del sapere, voluto non solo dal collezionista Carlo Palli e dal consigliere del Politeama Pratese Giancarlo Calamai ma anche dall’amministrazione comunale.
La cornice di tali eventi è il il Ridotto del Teatro Politeama Politeama Pratese, allestito per l’occasione per conto del Comune dall’architetto Francesco Procopio. È questo il luogo culturale per eccellenza caro e amato dai pratesi per il forte legame instaurato con la città dall’indimenticata impreditrice Roberta Betti.
Nella sala a lei dedicata si è svolta oggi la conferenza stampa della presentazione della mostra “Pablito: un mito. Da Prato alla Stratosfera”, ovvero oltre 100 opere d’artisti in mostra che a pochi mesi dalla scomparsa del giocatore tra i più famosi al mondo, sono stati invitati proprio dal Palli, ideatore di un progetto culturale sui pratesi illustri nato 10 anni fa ma mai decollato, a rivere i momenti più significativi del goleador pratese.
Il catalogo della mostra è stato curato da Laura Monaldi; “Gli anni ’80 sono stati meravigliosi anche grazie a figure sportive come Paolo Rossi,l’eroe popolare come lui stesso si definí e che a differenza di quanto accade oggi era il calciatore che si poteva ancora toccare”. Le opere in mostra saranno poi donate alla famiglia di Paolo per la futura Fondazione Paolo Rossi.
In occasione di quest’evento il regista Stefano Cecchi ha realizzato un docufilm intitolato “Quel ragazzo di Santa Lucia. Ricordando Pablito”, che verrà proiettato nel giorno di apertura della mostra (domenica 6 giugno) e successivamente presso la Fondazione Opera Santa Rita. Anche qui una serie di testimonianze inedite dai giocatori amici della Nazionale di Bearzot, al vescovo di Prato Giovanni Nerbini a quella del Sindaco di Prato Matteo Biffoni che di lui ne ha ricordato non solo la semplicità, l’umiltà, ma anche la generosità e il suo attaccamento alla città: “Paolo Rossi l’ho conosciuto nel tempo e raccontava che anche se la vita lo aveva portato fuori dall’Italia, Prato restava casa sua perché qui ci avevano vissuto i suoi genitori. Quando era a Prato non si sottraeva ad un autografo, né a prendere un caffè con quella semplicità tipica dei pratesi che non si sono montati la testa, nonostante il successo. Questa mostra è un bellissimo tassello di un ricordo e di una memoria perché Paolo è figlio di questa città”.
“Collocazione migliore per rendere omaggio a Paolo Rossi questa mostra non lo poteva avere. Sport e Politeama un connubio non casuale – così la presidente del Politeama Pratese, Beatrice Magnolfi, – perché le origini di uno dei più grandi teatri della Toscana si lega all’iniziativa di Bruno Bianchini, un grande campione del pallone col bracciale agli inizi del ‘900,(uno sport ormai scomparso). Fu lui infatti a comprare gli isolati tra via Garibaldi e via Tintori realizzando grazie al progetto dell’architetto Nervi il teatro Politeama con la copertura apribile che noi tutti conosciamo”.
L’ingresso alla mostra, promossa da Archivio Carlo Palli; Comune di Prato;Teatro Politeama Pratese; patrocinata falla Regione Toscana, Media Partner Tv Prato, è gratuito dalle 15.30 alle 19.30 da martedì 8 giugno a sabato 4 luglio. Si consiglia la prenotazione telefonando alla biglietteria del teatro allo 0574 603758 oppure registrandosi alla piattaforma Eventbrite. Domenica 6 giugno la mostra aprirà alle 16.30 ma la prenotazione è obbligatoria. Ingressi contingentati nel rispetto delle norme antiCovid.
In foto da sinistra Carlo Palli; Beatrice Magnolfi e il Sindaco Matteo Biffoni.
Due opere in mostra