Il museo Novecento riapre con quattro mostre

Firenze – Con la riapertura delle attività anche i musei aprono di nuovo le porte con progetti espositivi come il Museo Novecento che presenta quattro mostre diversissime tra loro come linguaggio artistico ma accomunate dal genere delle protagoniste. Artiste emergenti a fianco di figure storiche del secolo scorso.

Al piano terra c’è Giulia Cenci, con delle installazioni site-specific ispirate alla scultura in bronzo di Arturo Martini, il Leone di Monterosso – Chimera un’opera del 1933-35 circa.

Nella rassegna “Il tavolo dell’architetto” sono presenti nove progetti realizzati da architetti a livello internazionale evidenziando come la professionalità femminile nell’architettura sia spesso stata sottostimata. Varie testimonianze di donne attive nel mondo dell’architettura affronteranno l’argomento.

Chiara Gambirasio è giovanissima. Nei suoi delicati lavori c’è una ricerca poetica appena iniziata.

Infine, last but not least, una pittura Titina Maselli, una delle artiste più importanti del Novecento, dove, il titolo dell’opera “Greta Garbo”, unisce in un ideale abbraccio Salvatore Ferragamo, stilista amato dalle dive di Hollywood che ha accompagnato, con le sue meravigliose calzature, i passi della Divina. Grazie alla collaborazione con il Museo della maison fiorentina sette paia di scarpe, confezionate da Salvatore Ferragamo per la Garbo sono esposte nella saletta attigua alla cappella al secondo piano del Museo Novecento dove è presente il quadro della Maselli.

Il progetto denominato Étoile, propone un dialogo fra grandi artisti del XX secolo italiano con alcune realtà di successo nel settore della moda, del design e dell’architettura.

Il quadro, di grandi dimensioni, realizzato nel 1964, è stato preparato dall’artista per l’esposizione, insieme ad altre due opere, alla Biennale di Venezia di quello stesso anno. Raffigura un volto con un’inquadratura cinematografica e un forte taglio di grande intensità icastica, accresciuto dalla scelta ristretta dei colori utilizzati. Il dettaglio ingigantito è caratterizzato da ampie campiture di nero profondo che si diluisce in varie colature che assumono gradazioni più chiare. Da questo lavoro emerge come Titina Maselli si stia orientando verso il pop.

Interessante è come l’opera dell’artista romana sia giunta nelle collezioni fiorentine. Il quadro “Greta Garbo” fu donato da Titina Maselli al Comune di Firenze dopo l’alluvione del 1966. La Maselli, come altri artisti, rispose all’iniziativa promossa dallo storico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti, iniziativa storicamente denominata “Artisti per Firenze” donando alla Città di Firenze questo lavoro, in segno di solidarietà dopo i disastri della terribile alluvione.

Museo Novecento

Piazza Santa Maria Novella 10 | Firenze

Orari: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica ore 11.00-19.00; giovedì ore 11.00-14.00.

e.mail: info@muse.comune.fi.it | segreteria.museonovecento@muse.comune.fi.it

www.museonovecento.it

 

 

 

 

Foto: Salvatore Ferragamo al lavoro

 

 

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