Firenze – Esposto un arazzo in ricordo di Idy Diene, il venditore ambulante senegalese ucciso tre anni fa a sangue freddo sul Ponte Vespucci, in via dell’ Anconella, all’ ex gasometro presenti gli assessori Cosimo Guccione, Sara Funaro, l’imam Izedin Elzir, il console del Senegal e il presidente della comunità senegalese con i famigliari.
L’idea è nata all’interno del movimento di Urban Knitting ed è stata realizzata con il contributo delle famiglie che frequentano le due strutture comunali ospitate nei locali dell’ex gasometro, la ludoteca La Mondolfiera e il Centro per l’età libera del Comune, insieme a: Libraccio social knit café, King Café Biblioteca Nova Isolotto, Le amiche dell’Orto e Cuore di Maglia.
Idy Diene, 53 anni, di origine senegalese, da venti in Italia. Faceva il venditore ambulante ed era uno dei più conosciuti e partecipi esponenti della comunità senegalese fiorentina. Il 5 marzo di tre anni fa Idy si trovava a passare sul ponte Vespucci, un tragitto famigliare per tutti i fiorentini. Ebbene, su quel ponte lo aspettava la morte, sotto forma di sei colpi di pistola sparati da Roberto Pirrone, poi condannato in appello a trent’anni di carcere. La città, che non si era ancor aripresa dall’omicidio barbaro e insensato del 2011, quando due venditori ambulanti, anch’essi seneglesi, Samb Modou e Diop Mor, erano stati freddati in mezzo al mercato di piazza Dalmazia dall’estremista di destra Gianluca Casseri, rimase attonita.