Firenze – Boom dei carburanti, “spread” alla pompa, in Italia rispetto alla Germania segna +8% di spesa al litro su benzina e diesel a febbraio 2021. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop), su dati Globalpetrolprices in relazione agli ultimi aumenti sui prezzi dei carburanti comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise. Con l’Italia che è nella top ten europea e mondiale per il costo più alto di benzina e diesel – spiega Uecoop – il caro carburanti ha pesanti ripercussioni sui bilanci di imprese e famiglie e rappresenta un freno alle possibilità di rilancio del Paese già piegato dall’emergenza Covid.
Secondo il 65% delle imprese bisognerà aspettare almeno la seconda metà del 2021, per una ripresa dell’economia italiana mentre una quota minoritaria di ottimisti (14%) pensa che il Paese potrebbe ripartire già entro il primo semestre dell’anno secondo l’indagine di Uecoop su un campione nazionale di aziende.
“I prezzi del pieno al dettaglio da nord a sud della Penisola possono variare – sottolinea Uecoop – a seconda che si vada in una pompa servita o self service, che ci si trovi dentro la rete autostradale oppure che si faccia rifornimento in una cosiddetta pompa bianca, ossia fuori dalla rete delle grandi aziende petrolifere. Per famiglie e imprese non c’è solo la spesa del pieno ma anche quella per il bollo auto che supera i 6,7 miliardi di euro a livello nazionale – evidenzia Uecoop – oltre alle nuove limitazioni al traffico e la spesa, nonostante i bonus statali, per l’acquisto di veicoli meno inquinanti”.
Sulla questione interviene anche Coldiretti: “In un Paese come l’Italia dove l`85% dei trasporti commerciali avviene per strada l’aumento dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione. E’ quanto afferma la Coldiretti sugli effetti dell’aumento delle quotazioni del petrolio che impatta sul costo di benzina e gasolio. L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce – sottolinea la Coldiretti – il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – continua la Coldiretti – è anche l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea. In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal piano sul recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia”.