Firenze – Il 4 marzo del 2018, Davide Astori, allora capitano della Fiorentina, ha perso la vita in una stanza di albergo a Udine, a causa una cardiomiopatia aritmogena mai rilevata. Il giorno dopo avrebbe dovuto giocare contro l’Udinese. Aveva 31 anni.
Oggi, nelle aule del palazzo di giustizia di Firenze viene dibattuta l’udienza con rito abbreviato per accertare le cause della morte. Il capo di accusa che grava sul medico, Giorgio Galanti, ex direttore del reparto di medicina sportiva di Careggi, è di omicidio colposo.
La prematura scomparsa del calciatore ha commosso il mondo calcistico, numerose furono le commemorazioni in seguito al tragico evento, soprattutto da parte dei tifosi della Fiorentina, squadra dove era entrato nel 2015 e nella stagione del 2017-2018 divenne capitano.
La prima perizia ordinata dal pm Antonio Nastasi, ad opera del professore Domenico Corrado, rilevava che dagli ultimi esami che il calciatore aveva fatto al cuore si evidenziavano delle anomalie che andavano maggiormente investigate con un holter.
Sebbene dal primo verdetto venne decretata una negligenza del medico che avrebbe potuto evitare la morte del giovane calciatore, la seconda super perizia effettuata dal Gup Angelo Pezzuti, per mano dei due professori Gianluca Bruno e Fiorenza Gatta, ha posto dei dubbi sulla colpevolezza del medico sportivo, affermando che le anomalie rilevate dagli ultimi controlli medici avrebbero richiesto maggiori accertamenti, tuttavia non sufficienti a rilevare la patologia e quindi salvare la vita del capitano della fiorentina.
Il giudice ha ricoperto la funzione di perito dei periti ( “Iudex peritus peritorum”), valutando il risultato delle due perizie ma libero nel discostarsi da quest’ultime. L’udienza si è conclusa con il rinvio a giudizio per il 2 aprile, ritenendo necessario maggiore tempo per confrontare le perizie e analizzare le incongruenze che sono state rilevate dal Gup.
La moglie del giovane calciatore, che oggi era presente in aula, è uscita dalle aule del tribunale dopo l’udienza, fiduciosa nel lavoro della magistratura e sottolineando l’importanza della giornata di oggi, anche se il commento dell’avvocato dell’imputato, Sigfrido Feynes, lascia trapelare un possibile verdetto finale in favore dell’innocenza di Galanti.