Concessione tavolini all’aperto, scadenza il 31, fine piano straordinario

Firenze – Con il 31 dicembre scade la concessione straordinaria di suolo pubblico per sedie e tavolini all’aperto e comincia un grande lavoro di studio e di confronto per ridisegnare lo spazio pubblico della città.

E’ l’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini a spiegare i prossimi step per arrivare ad una nuova gestione del suolo pubblico della città anche per i dehors ordinari, le cui concessioni sono in scadenza la prossima primavera.

Se le concessioni straordinarie di suolo pubblico per sedie e tavolini, rilasciate a partire dal 2020 attraverso regolamenti straordinari alla cui base stanno le esigenze sanitarie emerse per la pandemia, decadono quindi il 31 dicembre prossimo (dopo aver già avuto una proroga), comincia un grande lavoro di confronto e studio anche per le concessioni ordinarie.

“I dehors sono una parte importante del governo della città – ha spiegato Bettarini – perché disegnano un pezzo dello spazio urbano e in un certo senso lo arredano. Con il piano straordinario sono stati concessi maggiori spazi in un momento di grave emergenza nazionale ma adesso, anche se il governo ha prorogato la possibilità di utilizzare la procedura semplificata per le concessioni, noi pensiamo che sia giusto perseguire un’altra strada: vogliamo ripensare tutto l’utilizzo del suolo pubblico nella città”.

Il 14 marzo termina infatti la validità delle concessioni per i dehors ordinari, e Palazzo Vecchio pensa ad un nuovo piano: “Dopo un confronto costruttivo con le categorie che ringrazio, abbiamo deciso di ridisegnare la mappa dell’uso del suolo pubblico. Per questo ora cominciamo a lavorare per un nuovo piano organico e ragionato insieme alle categorie economiche, agli operatori e alla soprintendenza. Vogliamo gestire al meglio lo spazio pubblico della città e renderla ancora più funzionale e più bella”.

“La politica della concessione di tavolini e sedie nel pieno dell’emergenza Covid è stata una scelta necessaria, condivisa e anzi sollecitata dalla nostra associazione. Oggi però siamo pienamente d’accordo con l’assessore Bettarini nel ritenere esaurita la stagione dell’emergenza e necessaria piuttosto una nuova pianificazione, più organica e proiettata in un futuro di normalità, della concessione di spazi all’aperto” è quanto afferma il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni in merito alle dichiarazioni dell’assessore al commercio e alle attività produttive del Comune di Firenze Giovanni Bettarini.

Da parte di Confesercenti Firenze, il presidente Santino Cannamela non ha dubbi: “La pandemia ha cambiato il mercato e oggi dalla clientela c’è una preferenza per il consumo all’aperto maggiore rispetto al passato. Anche per questo è necessaria una nuova organizzazione di dehors, tavolini e sedie più organica e razionale, ma soprattutto rispettosa dei criteri per noi inderogabili di estetica, decoro e sicurezza. Questo – sottolinea Marinoni – significa più attenzione nella concessione degli spazi all’aperto che, una volta usciti dall’emergenza, vanno restituiti ai professionisti della somministrazione, la cui competenza e professionalità è la migliore garanzia di compatibilità con le esigenze della città. Per questo siamo più che disponibili al confronto con l’amministrazione comunale per concordare un piano organico e funzionale in materia”.

“Il comunicato di Bettarini è assolutamente coerente con quanto abbiamo anche recentemente sostenuto. conclude Cannamela  occorre fuoriuscire dalla logica dell’emergenza e cominciare a mettere in campo nuove norme,di carattere certo e strutturale, per garantire un futuro alle imprese del settore, che così potranno valutare serenamente programmi e relativi investimenti. Ricordiamo che già nei primi mesi del 2023 andrà rinnovato il “vecchio” regolamento Dehors approvato 5 anni fa dopo un lungo e faticoso confronto con Sovraintendenza e Palazzo Vecchio”.

Sul punto, Luca Tonini, presidente CNA Città di Firenze: “Siamo disponibili a collaborare con Palazzo Vecchio per la definizione di un nuovo piano organico sull’utilizzo del suolo pubblico della città. Certo, i tavolini sono stati introdotti come misura d’emergenza pandemica, ma non esclusivamente per esigenze di tutela della salute pubblica. La componente di sostegno ad un settore provato economicamente era forte e doverosa, ma di quel sostegno c’è bisogno ancora oggi con i fortissimi rincari che gravano sulle imprese, dall’energia alle materie prime”.

“Certo è che le modalità operative adottate per il 2023 dall’amministrazione comunale sembrano ricalcare quelle di quest’anno, con lo stop ai tavolini ad inizio gennaio e le relative operazioni e costi di smontaggio, per poi invertire la rotta a fine marzo con il loro riposizionamento e tutte le ulteriori spese del caso. In breve, spese per le imprese che sarebbero evitabili con buonsenso” commenta Lorenzo Cei, Coordinatore CNA Città di Firenze.

L’associazione torna inoltre a chiedere che il nuovo Piano eviti le incomprensibili esclusioni dell’anno in corso, per esempio per quanto riguarda gelaterie e i panifici artigianali che sono, tra l’altro, attività fortemente penalizzate dal caro energia perché energivore.

 

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