Firenze – Sale ancora, la temperatura per lo sfratto della moschea previsto venerdì prossimo 16 dicembre, giorno di preghiera. Sfratto previsto e ormai deciso, come ha confermato il prefetto Valerio Valenti, dopo la seduta del Cosp avvenuta stamattina, nel corso della quale il prefetto Valenti ha detto che si farà. E dunque, conferma il prefetto,”sicuramente la forza pubblica verrà messa a disposizione dal questore all’ufficiale giudiziario: ci sarà per tentare di eseguire lo sgombero”. Forza pubblica dunque in piazza Ciompi, tra 48 ore, anche se il prefetto precisa che l’eventuale intervento “non deve turbare l’ordine pubblico”.
“La preoccupazione che mi sento di dover rivolgere al questore e alle forze di polizia è di valutare la situazione in concreto e non creare turbative per l’ordine pubblico”, dice Valenti, che aggiunge: “Le valutazioni devono essere fatte ora per ora, al momento ci sono una serie di elementi che ci inducono a ritenere che bisogna stare attenti all’ordine pubblico”. Sul fatto che venerdì vedrà ragionevolmente tanta gente in piazza dei Ciompi, e che poco lontano sarà presente un gazebo della Lega, il prefetto dice: “Mi risulta che sarà una giornata nella quale ci saranno molte persone presenti e che c’è un gazebo della Lega che è stato organizzato poco distante. Su quest’ultimo aspetto non sono preoccupato per questo, la libertà di manifestare deve essere garantita a tutti e quindi non mi preoccupa assolutamente la presenza del gazebo della Lega”.
Il prefetto Valenti si unisce ancora una volta all’appello del sindaco, Dario Nardella, che chiede di tenere toni bassi. “Mi sento di unirmi a questo appello -dice Valenti – spero che tutto si risolva pacificamente”.
Infine, circa le possibilità che stanno sondando dalla comunità islamica per trovare alternative, Valenti commenta: “Al prefetto non compete la ricerca di soluzioni alternative per la moschea. Ovviamente auspico una soluzione pacifica della vicenda e, in tutti i modi, favoriremo il reperimento di una nuova sede che eviti l’intervento forzato. Sono al corrente di tutte le attività in corso della comunità, so che si stanno dando molto da fare per la ricerca di una struttura, ma in questo momento non c’è nulla di pronto da poter utilizzare domani mattina. Però, confido che qualcosa possa venir fuori in tempi ragionevoli”.
“Non ci stupisce la conferma dell’esecuzione dello sfratto – dicono intanto i consiglieri di Spc Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – con il clima che è stato creato, immaginiamo che le istituzioni vogliano tutelarsi da possibili denunce per il loro comportamento. Vale anche per il Comune.
Quindi tutto è rimandato a venerdì. Non sappiamo quanto gli altri gruppi consiliari siano abituati a essere presenti durante gli interventi degli uffici giudiziari con le forze dell’ordine. Speriamo ci sia meno politica possibile venerdì mattina e che si possa prendere atto della mancanza di condizioni di poter fare l’esecuzione. Nel frattempo ci si ricordi che la Costituzione obbliga le istituzioni a rimuovere gli ostacoli, in questo caso basati su pregiudizi verso una confessione religiosa. Nei primi tre anni e mezzo di questa consiliatura ci è stato chiesto di non sollevare troppo la necessità di trovare soluzioni per avere una moschea all’interno del territorio comunale di Firenze. Forse abbiamo sbagliato, perché nel frattempo è stata pure cambiata la Giunta e quindi anche chi doveva occuparsi della delega al dialogo con le confessioni religiose si è visto sostituire da un Sindaco che ha usato la città per questioni interne al Partito Democratico. Questa situazione richiede serietà, responsabilità e pragmaticità. Purtroppo non è scontato e allora vogliamo dirlo chiaramente, ringraziando chi concretamente si sta prendendo cura di evitare inutili tensioni”.
“Il Prefetto ha deciso – tira le fila Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia – mi auguro che tutto proceda nel migliore dei modi, senza ricadute sull’ordine pubblico”.