Firenze – Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta delle associaizioni ambientaliste Legambiente Firenze, WWF Area Fiorentina, Progetto Firenze, FIAB Firenze Ciclabile, XR Firenze, Ecolobby ed Ecolò:
“Di fronte all’ennesimo tentativo di proporre l’ampliamento dello scalo di Peretola, le associazioni ambientaliste Legambiente Firenze, WWF Area Fiorentina, Progetto Firenze, FIAB Firenze Ciclabile, XR Firenze, Ecolobby ed Ecolò ribadiscono il proprio NO convinto.
Nell’ultima COP conclusasi pochi giorni fa, il Segretario generale dell’ONU Guterres ha detto che “stiamo andando verso l’inferno climatico con il piede sull’acceleratore”. Immaginare un futuro con ancora più voli degli attuali significa premere ulteriormente l’acceleratore. Il trasporto aereo è tra i maggiori produttori di emissioni di CO2, né sono nel medio termine pensabili voli commerciali che cessino di bruciare enormi quantità di combustibili fossili.
Il mondo ambientalista ed ecologista fiorentino si è già espresso in modo netto e articolato nel merito delle varie ipotesi di ampliamento dell’aeroporto di Peretola succedutesi negli ultimi vent’anni. Progetti che ogni volta hanno preteso di ignorare la realtà dei fatti, salvo poi doverci fare i conti. E’ successo con la VIA del 2003, sfavorevole al progetto di pista “obliqua”, contro la quale la società aeroportuale fece addirittura ricorso al Presidente della Repubblica, perdendo. È successo nuovamente con il più recente progetto di pista “parallela”, autorizzato da un decreto di VIA ministeriale giudicato illegittimo da TAR e Consiglio di Stato, grazie a un ricorso promosso da pressoché tutti i Comuni della Piana, tranne Firenze.
È la storia recente che ci porta nuovamente a essere particolarmente fermi nella critica a un progetto vetusto e dannoso, non solo per l’area interessata e la creazione del Parco della Piana ma per l’intero territorio, la cui tutela deve essere ripensata in modo completamente diverso. In queste settimane si assiste a un percorso che vorrebbe essere partecipativo, ma che sembra avere come unico scopo quello di ribaltare l’esito di percorsi partecipativi già effettuati, come il percorso “aeroporto parliamone”, le cui conclusioni continuano a essere attuali ma ignorate.
Alle molteplici ragioni – idrauliche, ecologiche, urbanistiche, di direzione dei venti, ecc. – che già hanno fatto naufragare i precedenti progetti di ampliamento dello scalo fiorentino, si aggiungono le sempre più urgenti necessità di azioni concrete contro il disastro ambientale e climatico. L’unica strategia credibile per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni che ci siamo dati a livello di Nazioni Unite [2], di Unione Europea [3] e a livello regionale [4], è ridurre le emissioni climalteranti e investire in progetti e attività totalmente sostenibili. Non è, infatti, più possibile ignorare la stretta connessione al tema del global warming di un modello economico sempre più invasivo e strettamente dipendente dalla movimentazione di milioni di persone e turisti, consumatore veloce e vorace di territorio e risorse, i cui costi sociali, ambientali e le sue esternalizzazioni si fanno ormai sentire in tutta l’area fiorentina.
Come spiegano senza mezzi termini gli scienziati dell’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite (IPCC) il tempo per invertire la rotta sta per scadere. Anche la politica locale è chiamata a fare la sua parte ora, in questo caso rinunciando non solo un progetto di ampliamento insensato, ma promuovendo politiche volte a favorirne il ridimensionamento, a favore del trasporto su rotaia e di modelli produttivi ed economici in equilibrio con il territorio, il tessuto sociale e la biosfera.
Si ricorda con l’occasione che la città di Firenze fa parte, insieme a Prato e altre città italiane, delle 100 città europee che hanno come obiettivo la de carbonizzazione da attuare entro il 2030″.
[*] https://unfccc.int/process-[*] https://www.europarl.europa.