Cinema e Donne: “La traversée”, film d’animazione sulla crisi migratoria

Firenze – Tra i tanti film presentati al Festival  Internazionale di Cinema e Donne di quest’anno, dal 23 al 27 Novembre, particolare interesse ha suscitato “La traversée”, un film d’animazione che Florence Miailhe ha realizzato insieme alla co-sceneggiatrice Marie Desplechin.

Un piccolo villaggio saccheggiato nella notte, una famiglia costretta a fuggire. I due figli più grandi, Kyona e Adriel, vengono separati dai propri genitori e affrontano soli la strada dell’esilio. Iniziano quindi un viaggio eroico che segna per loro il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, alla ricerca di ospitalità e tranquillità, nella speranza di trovare un rifugio e la loro famiglia. Attraversando un continente diviso da guerre e persecuzioni dei migranti, i due coraggiosi fratelli sopravvivono a sfide incredibili, prima di raggiungere un nuovo mondo, finalmente liberi.

Forte, tenero, poetico e struggente, il film è una favola bellissima e senza tempo sulle complessità di ogni crisi migratoria.

Tutto giocato tra fiaba e rievocazione di oscuri momenti del Novecento, bellezza di un’animazione da pittura ad acquerello e realismo crudo, il film è l’approdo al lungometraggio di  Florence Miailhe, con la sua affascinante tecnica di pittura.

Il tratto a carboncino, e a olio su vetro, rende delicata e gentile la durezza della storia, colori sgargianti, schizzi, che si fanno scuri o si dissolvono nei momenti più drammatici.

“La traversée” è una trasfigurazione, alla Ágota Kristóf, di tante tragedie, persecuzioni e pulizie etniche che la storia recente ha testimoniato. I rastrellamenti, i villaggi di campagna bucolici dati alle fiamme, gli esodi, le fughe verso il confine. L’ispirazione viene dalla nonna della regista che, come si dice nelle didascalie finali, è stata deportata a seguito di un pogrom.

“Il titolo del film può essere chiaramente inteso in due modi- spiega Florence Miailhe – Da una parte, si riferisce all’attraversamento di un continente, con tutte le avventure e i pericoli che il viaggio comporta. Dall’altra, parla del passaggio dall’infanzia all’età adulta, dell’affrontare le scoperte e i dolori che la vita ci pone dinanzi: la distanza dalla famiglia, la perdita degli amici, la scoperta dell’amore, la creazione di legami fraterni, anche la capacità di rendersi autonomi. In questo senso, “La traversée” è un classico film di formazione”.

 

Florence Miahle nasce a Parigi nel 1956 e si laurea alla Scuola nazionale di arti decorative, specializzandosi in incisione. Inizia come disegnatrice e nel 1991 dirige il suo primo cortometraggio, “Hammam”. Da quel momento ha creato uno stile molto personale ai suoi film d’animazione: utilizzando tempere, pastelli o sabbia, realizza le scene direttamente sotto la camera, con un processo di copertura. Ha ricevuto il premio César per il miglior cortometraggio per “Au premier dimanche d’août” (2002), una menzione speciale a Cannes per “Conte de Quartier” (2006) e nel 2015 il premio Cristal d’honneur al Festival del Cinema d’Animazione di Annecy per il corpo complessivo della sua opera. Ha lavorato anche come insegnante in varie scuole d’animazione. Nel 2010 “La traversée” ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura al Festival Premiers Plans di Angers.

 

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