Firenze – Sulla crisi di governo “aiutata” da Giuseppe Conte con il No del Movimento 5 stelle al Decreto Aiuti, decisione che avrebbe spinto il premier Mario Draghi a rassegnare le dimissioni, raggiungiamo Stefania Ascari, portavoce in Parlamento del Movimento 5stelle e membro della Commissione Giustizia e Antimafia.
Onorevole Ascari, parliamo intanto dei risultati politici che il Movimento si può ascrivere durante l’attuale legislatura.
“Nel corso di questa legislatura il Movimento 5 Stelle ha portato a casa importanti misure, forse le più importanti. Il Reddito di Cittadinanza , il Superbonus , la riduzione del numero dei parlamentari, le norme anticorruzione. In materia di giustizia abbiamo segnato un primo passo importante nel contrasto ai femminicidi con il Codice Rosso.
Abbiamo depositato da tempo una legge per il salario minimo osteggiata dalle altre forze politiche e stiamo sostenendo una battaglia serrata per una riforma della cittadinanza con l’approvazione dello Ius Scholae. Ma non è stato facile”.
Risultati importati, nonostante le difficoltà. Come mai avete deciso di non votare il Decreto Aiuti?
“Sono molte le difficoltà che abbiamo incontrato nel portare avanti il nostro programma. Il lavoro in Parlamento, come è giusto che sia in democrazia, è sempre frutto di mediazioni e talvolta si è anche costretti a pesanti rinunce.
Ma questa volta sul Decreto Aiuti non potevamo indietreggiare, perché farlo avrebbe significato venir meno ai nostri princìpi e snaturare il lavoro fatto finora”.
Puó spiegarsi meglio?
“Nessuna delle nostre proposte ha trovato accoglimento nel decreto. In compenso sono stati bloccati i rifinanziamenti per il Superbonus e introdotta una stretta sul Reddito di cittadinanza. Non solo, è stata approvata un’irricevibile norma che affida al sindaco di Roma il potere di costruire un inceneritore che va contro il piano regionale dei rifiuti e contro ciò che ci chiede l’Europa, ossia di trattare il rifiuto come una risorsa da recuperare, riutilizzare e riciclare, la base della transizione ecologica”.
Il vostro No apre tuttavia la strada in Italia alle elezioni anticipate, e con una pandemia in corso, la guerra in Ucraina,il Pnnr ancora in fase di definizione non sono pochi quelli che definiscono questa mossa del vostro leader Conte poco responsabile.
“Non è questo il momento ideale per indire nuove elezioni, sono d’accordo, ma l’eventualità del voto, in ogni caso, non ci deve spaventare, perché il nostro è un servizio temporaneo e ridare la parola ai cittadini non è mai sbagliato. Un errore grande sarebbe rinnegare sé stessi tradendo la fiducia di chi ci ha eletti portavoce delle proprie istanze”.
I ministri del Movimento 5 Stelle daranno le dimissioni la settimana prossima o c’è ancora la possibilità di un ripensamento?
“Non lo so! Continueremo a lavorare, ma alle nostre condizioni”.