Firenze – Rimpasto della giunta, rimpasto degli uffici. O meglio: 3 nuovi vicedirettori per la macchina organizzativo-tecnica fiorentina, ovvero per quella che traduce in concreto, sulla pelle e per i cittadini, le decisioni della politica. Se per il rimpasto della giunta la linea espressa dal capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi è in buona sostanza, “parlare dopo aver visto le prove di sè che daranno su campo i nuovi assessori e la nuova giunta”, una riflessione viene posta alla maggioranza, o meglio, al primo cittadino e alla città: la vera carica che davvero ha mantenuto da anni la sua granitica e potentissima presenza è il Direttore Generale Giacomo Parenti. Un ruolo amministrativo di grandissimo livello, il vero “capo” dell’amministrazione, quello che decide, al di là e pur in ovvia fedeltà alle decisioni politiche, modalità, tempi e anche, spesso, priorità. Ebbene, dice Draghi, “L’unica cosa che a me non torna tanto è che spesso a livello di stampa o anche in città si dibatte se Dario Nardella avrà mai la possibilità di fare il terzo mandato, in seguito a un riforma che non compete a noi ma al Parlamento, mentre in realtà, mentre siamo sempre a parlare di assessori e sindaci, qui dentro il vero sindaco, lasciatemelo dire, è Giacomo Parenti, che è quello più in carica di tutti, addirittura da un mese in più di Nardella, perché quando Nardella è stato eletto sindaco lui c’era già. Credo che per un principio di rotazione dei dirigenti, e non lo dico io, lo dice l’Anac, bisognerebbe iniziare a pensare forse se non sarà lui a non doverlo fare, questo terzo mandato”.