Tramvia 3.2 e VACS, Razzanelli: “Ricorso al Presidente della Repubblica”

Firenze – Centrodestra unito, M5S presente, nel nome di Mario Razzanelli, o meglio, della sua tenace battaglia contro la tramvia. Una battaglia che parte da presupposti lontani, che lo stesso politico fiorentino dice di “buon senso”; in brevissima sintesi, la rcerca del modo migliore, meno costoso e più funzionale, per rendere lo stesso servizio delle “costose e impattanti” scelte odierne. Perché il problema, per Mario Razzanelli, è tutto in questo “piccolo” ma importantissimo dettaglio: perché continuare a seguire un progetto impattante (“ricordiamo cosa è diventata piazza della Stazione, con tutta la selva di pali, fili e bacchette dei binari che lo invadono”), dal costo decisamente superiore rispetto a nuove tecnologie, meno impattanti, meno costose e più sostenibili?

Un discorso molto lontano negli anni, che vide un “referendum” fra cittadini da parte dello stesso Razzanelli, ma anche due ricorsi, uno contro i lavori della tramvia verso Bagno a Ripoli e il secondo contro la VACS, ovvero la variante alternativa del centro storico, che farebbe passare la tramvia attraverso via Cavour, piazza San Marco, e poi ritorno per via Lamarmora. Un “gancio” non solo inutile, ma anche costoso, come spiega Razzanelli, che parla di cifre milionarie. Per quanto riguarda i due ricorsi presentati antecedentemente al terzo presentato oggi, è lo stesso Razzanelli e ricordarli: “Il primo contro la sentenza del TAR per la 3.2. TAR che respinse il mio ricorso con la motivazione che non avrei potuto presentarlo in quanto consigliere comunale, decisione contro la quale sono ricorso al Consiglio di Stato – ha spiegato Razzanelli – il secondo è il ricorso al TAR contro la VACS, adesso il Ricorso straordinario al Capo dello Stato su entrambe le opere”.

“Tutti i fiorentini, anche quelli favorevoli alle tramvie, quando scoprono i dettagli della VACS, col suo passaggio in via Cavour, via Lamarmora e piazza San Marco, si dicono contrari alla sua realizzazione – dice Razzanelli per quanto riguarda la variante – inoltre, non è stato considerato l’impatto della 3.2 sul traffico dei viali e i suoi costi esorbitanti (solo il nuovo ponte sull’Arno costerà 80 milioni) e soprattutto non è stata fatta  la Valutazione dì Impatto Ambientale, la cosiddetta VIA, che dimostri che il numero di persone trasportate dalla tramvia tra Piazza della Liberta e Viale Europa è superiore a quelle bloccate. Considerando che vengono cancellate due corsie su sei tra piazza della Libertà e piazza Beccaria, due su quattro sul Lungarno tra il Ponte San  Niccolò ed il ponte da Verrazzano, mentre in Viale Giannotti e via Poggio Bracciolini rimane una sola corsia per  il traffico veicolare. Tutto ciò ci spinge a fare di tutto per andare contro questo ulteriore sfregio alla città compiuto da questa amministrazione, dopo i pali che hanno deturpato la stazione di Santa Maria Novella e per i quali aspettiamo ancora i tram a batteria. Abbiamo già fatto presente all’Assessore Stefano Giorgetti che ci sono sistemi alternativi come la tramvia senza rotaie e senza fili che ci consentirebbe di risparmiare  250 milioni di Euro. Ma non siamo stati ascoltati”. Tramvia senza rotaie e senza fili già operante in Cina, che tuttavia, avrebbe ribattuto l’assessore Giorgetti a Razzanelli, che lo aveva messo a conoscenza della nuova possibilità, “non è ancora omologata”. “Certo – commenta il capogruppo di Forza Italia – potremmo anche pensare noi all’omologazione, di sicuro si spenderebbe qualcosa meno dei 250mila euro previsti …. e avremmo un servizio con un impatto minimo in una città così delicata come Firenze”.

Insieme a Razzanelli, che ne è promotore, hanno sottoscritto il ricorso straordinario al Capo della Stato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi ed Emanuele Cocollini, del Gruppo Centro. Presenti alla conferenza stampa insieme a Mario Razzanelli il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni, il consigliere regionale azzurro Marco Stella, il capogruppo M5S Roberto De Blasi e il consigliere Lorenzo Masi, oltre a Claudio Scuriatti (dirigente Fratelli d’Italia).

Massimo Mallegni (al centro), Mario Razzanelli, Marco Stella

Massimo Mallegni e Marco Stella  hanno sottolineato che “la Variante al Centro Storico rappresenta una inutile deturpazione della città e che Forza Italia si batterà per non farla costruire”, mentre Scuriatti (FdI) ha ricordato la raccolta firme effettuata tra i residenti del centro storico contro l’arrivo del tram in piazza San Marco promossa da Fratelli d’Italia.

I consiglieri pentastellati De Blasi e Masi hanno sottolineato che “i fondi del PNRR potevano essere utlizzati in modo migliore, anche per studiare ipotesi alternative per il trasporto pubblico, meno impattanti e onerose. Ben vengano quindi i ricorsi perché dove non è riuscita la politica sia la magistratura a difendere la nostra città contro opere discutibili”.

 

 

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