Cerreto Guidi – Ci sono le annunciazioni realizzate dal Beato Angelico, da Filippo Lippi, Duccio da Boninsegna e Andrea Della Robbia. Ma anche quelle del Maestro dei Brozzi, di Raffaello Botticini, Vincenzo Meucci, Giovanni di Lorenzo da Larciano, Rodolfo del Ghirlandaio, Stefano Lemmi, Lorenzo Monaco, Pier Francesco Fiorentino, Piero della Francesca, Giovanbattista Cartei, Santi di Tito, Giovan Battista Cungi, Raffaello Navesi, Giroldo di Jacopo da Como, Jacopo Chimenti detto l’Empoli, don Simone Camaldolese, Matteo Confortini, Benedetto Buglioni, Giovanni Da Ponte, Bartolomeo, Jacopo del Sellaio, Bicci di Lorenzo, Maestro di Sant’Ivo, Mariotto di Cristofano, Jacopo di Pino del Pellicciaio,Taddeo Gaddi.
Sono cento le annunciazioni, realizzate dagli artisti nei paesi e nelle chiese della Toscana dal 1200 fino ad oggi riprodotte ed esposte per la prima volta insieme a Cerreto Guidi (Fi) presso i poli espositivi della biblioteca comunale e della Palazzina dei Cacciatori.
Un viaggio alla scoperta di un patrimonio inestimabile che i centri minori e i piccoli musei conservano e che diventa proposta per un nuovo itinerario turistico nella Toscana diffusa, da Fivizzano a Pieve Fosciana, passando per Pontedera, Montopoli, San Miniato, Castelfiorentino, San Gimignano, Signa, Impruneta, Fiesole, Greve in Chianti, Figline e Incisa Valdarno, San Giovanni Valdarno, Sansepolcro e tanti altri centri, specie ora che le restrizioni della pandemia Covid-19 stanno diminuendo.
Organizzata dall‘Associazione Nazionale Città dei Presepi la mostra rimane aperta tutti i giorni fino al 9 aprile, la mostra diventerà itinerante nelle città toscane.
“Ogni annunciazione porta con sè un patrimonio identitario fatto di arte e di fede riportandoci al valore delle tradizioni e ai riti a cui erano legate tutte le comunità e alcune delle quali si svolgono ancora oggi”. Spiega Fabrizio Mandorlini coordinatore dell’iniziativa – “Esse costituiscono un considerevole patrimonio immateriale e ci spingono a ricercare conoscenze di antropologia culturale in uno tempo che tende all’unificazione di costumi e stili di vita”.
Insieme a una delegazione di amministrazioni comunali e Pro Loco, è intervenuto all’inaugurazione il vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca delegato dalla Conferenza Episcopale Toscana per il turismo .