Firenze – 2022, anno estremo per tutti, in particolare per l’emisfero nord del pianeta. Non fanno certo eccezione Italia e Toscana, che registrano l’anno più caldo delle rispettive serie storiche: +1,15 °C e +1,3 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. A rendere pubblico cosa significhi in date, numeri e periodi il cambiamento climatico, è il LaMMA, che stamane 25 gennaio ha illustrato, presso la propria sede a Sesto Fiorentino, come si concretizza il climate change.
Cominciando uno sguardo d’insieme, le diverse ondate di calore che hanno interessato in particolare il nord Italia e la Toscana da maggio a metà agosto, hanno segnato nuovi record di temperatura minima e massima, fra cui spiccano i 41 °C di Firenze e i 40 °C di Prato osservati il 27 giugno, temperature record che però sono state l’apice di un fenomeno diffuso, tanto che nel periodo che va dal 15 maggio al 15 luglio, nei soli capoluoghi di provincia, sono stati battuti ben 12 record storici di caldo.
Ad un’estate torrida è seguito un autunno più caldo del normale, culminato nell’eccezionale anomalia dell’ottobre più caldo mai osservato in Toscana.
L’anno si è chiuso con il mese di dicembre più mite dell’intera serie storica (+2,7 °C rispetto alla media di riferimento). Su 12 mesi, ben 10 hanno registrato temperature superiori ai valori attesi.
Circa il tema precipitazioni, il 2022 è stato altrettanto estremo, con lunghe serie siccitose. Nel complesso la Toscana ha ricevuto solo il 13% in meno di pioggia rispetto agli anni precedenti (deficit più marcato sulle province settentrionali, dove si arriva ad un -30%), ma la distribuzione delle piogge ha visto lunghe e intense fasi secche (gennaio-marzo e maggio-luglio), interrotte da brevi parentesi eccezionalmente piovose (agosto, settembre e dicembre).
Dal punto di vista pluviometrico le variazioni maggiori rispetto alle serie storiche si sono registrate ad ottobre (deficit del 94%) e a settembre (surplus di pari entità, +94%). Alla luce di questi dati, è necessario, dicono dal LaMMA, comprendere che, mentre il regime pluviometrico della regione sta cambiando, occorre avviare una gestione più oculata della risorsa idrica.
“Questi dati ci mostrano che il tema della transizione ecologica è quanto mai urgente ed attuale, anche se sembra sparito dal nostro dibattito pubblico – spiega l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni – gli eventi meteo estremi, che anche quest’anno hanno causato non solo danni, ma anche vittime, sono l’aspetto più evidente di una situazione nel complesso drammatica: basta allargare lo sguardo per vedere che tutto è collegato. Anche i migranti che abbiamo accolto a Livorno stanno scappando da effetti del cambiamento climatico. La Toscana rigetta un modello di sviluppo che scarica sugli ultimi l’atteggiamento predatorio dei primi e vuol affrontare questo tema con una doppia azione da portare avanti in contemporanea: da una parte rendendo i nostri territori più resilienti, cioè più capaci di adattarsi ai cambiamenti, e dall’altra contrastando le emissioni dei gas climalteranti”.
Uno dei passi più importanti, sempre secondo quanto spiegato dall’assessora, è il Piano di transizione ecologica, a cui la Regione sta lavorando. Uno strumento in grado di dare uno sguardo integrato a tutte le politiche che potranno avere effetti di mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici. All’interno di questo disegno, passi fondamentali sono sia il Masterplan della costa, che il Piano dei bacini o il Piano contro il dissesto idrogeologico, oltre al progetto, come spiega Monni, “per la creazione di invasi di natura sia pubblica che privata, utili all’agricoltura ma anche come strumento di contrasto alla siccità”.
Per quanto riguarda la lotta ai gas climalteranti, continua Monni, “avverrà soprattutto attraverso due strumenti: il Piano della transizione energetica, che punterà molto sulla geotermia, risorsa rinnovabile che già oggi produce il 35% dell’energia elettrica utilizzata in Toscana, che potrà esser potenziata e rappresentare l’elemento forte di un mix energetico che vedrà anche lo sviluppo dell’eolico di piccole dimensioni (con un limite massimo di 7 aerogeneratori) e sul fotovoltaico. Stiamo scrivendo una legge con molte semplificazioni, che potrà dare una forte spinta in questa direzione”.
Punto qualificante, l’importanza data alle comunità energetiche, tema che “tiene insieme la giustizia climatica con la giustizia sociale, per contrastare eventuali forme speculative e rendere i cittadini protagonisti di questo cambiamento. Avremo a disposizione per questo 50 milioni di euro di fondi del Pnrrr per i Comuni sotto i 5.000 abitanti ed altri 20 milioni li metteremo a disposizione dai fondi POR per i Comuni sopra i 5.000 abitanti. La novità, dunque, è che investiremo molti soldi stando attenti ad avere uno sguardo integrale, con attenzione agli effetti delle politiche messa in atto”.
Bernardo Gozzini, direttore del LaMMA, il consorzio tra Consiglio Nazionale delle Ricerche e Regione Toscana, dopo aver illustrato i dati dell’analisi climatica del 2022 relativa alla Toscana, ribadisce che “I dati non sono rassicuranti”, aggiungendo: “”E’ evidente che il quadro climatico della nostra regione sta rapidamente cambiando ed è sempre più urgente che si delineino adeguati Piani di Adattamento, anche a livello locale.Le analisi climatiche che il LaMMA fornisce sulla Toscana vanno proprio nella direzione di contribuire a costruire un quadro conoscitivo di riferimento che è elemento necessario e fondante di ogni piano locale che possa supportare i nostri territori e sistemi produttivi ad adattarsi al clima che verrà nei prossimi 30-50 anni”.
Gozzini prosegue illustrando anche una recente iniziativa del Lamma: “Per spiegare a tutti in modo semplice come sta cambiando il clima nella nostra regione – dice – abbiamo appena pubblicato il calendario ‘12 mesi di clima in Toscana’ un piccolo breviario sull’andamento del clima della nostra regione e sull’impronta che sta lasciando la crisi climatica in atto”. Nel calendario ogni mese si riportano i valori di temperatura e piogge sui 10 capoluoghi per il trentennio 1991-2020, alcuni record storici di caldo e di freddo degli ultimi 70 anni e anche gli eventi eccezionali accaduti come la nevicata del dicembre 2010, l’alluvione del 1966, la tempesta di vento del marzo 2015 o il torrido agosto del 2003. Viene anche suggerito un libro a tema per ogni mese, grazie alla collaborazione del progetto “LEDIS – Leggi di Scienza” iniziativa del CNR di Firenze e della biblioteca CiviCA di Calenzano. Il calendario verrà consegnato ai ragazzi delle scuole in visita al LaMMA, in biblioteca, e nelle occasioni di divulgazione”.