Poesia: dialogo con Caterina Trombetti, Fiorino d’Oro al Premio Firenze

di David Tammaro

Firenze – In occasione di un reading per la giornata della poesia, incontro a Firenze Caterina Trombetti. Voglio con Lei ricordare il recente evento che l’ha portata lo scorso 3 Dicembre 2022 a vincere il XXXIX Fiorino d’Oro al Premio Firenze la letteratura, un riconoscimento senza dubbio prestigioso e di carattere internazionale.

David: Caterina sono curioso di sapere cosa hai provato al momento della consegna di questo importante Premio che giunge dopo tanta parte della tua vita dedicata alla poesia e alla sua diffusione?

Caterina: È stata una grande emozione quando mi hanno chiamato per dirmi che avevo vinto con il libro Incontro. Poesia e Musica edizione Setteponti, 2021 il Fiorino d’Oro. Io fiorentina, nata e cresciuta all’ombra del Cupolone, da bambina guardavo incantata il Salone dei 500. Emozione grande anche per averlo condiviso con Giovanni Pecchioli, che è riuscito ad entrare dentro i miei versi con i brani che ha composto e come dice lui “ha vestito la mia poesia con la sua musica”.

Sono anche particolarmente contenta per la motivazione con la quale la Giuria mi ha insignita del Premio:

“L’autrice, molto nota al Premio Firenze per il suo percorso poetico, con questa nuova pubblicazione aggiunge un’opera di eccellente originalità ed eleganza alla sua creazione poetica. L’intreccio con le originali musiche di Giovanni Pecchioli conferisce potenza alla lirica e, al contempo, trae da essa il “dono della parola”. La Musica, allegata ai testi con un QR Code, dà la possibilità al lettore di assaporare la bellezza dell’unione perfetta di due linguaggi diversi e potenti, che – lungi dal soffocarsi l’un l’altro – si accrescono, invece, reciprocamente in efficacia e bellezza. Il risultato è di grande complessità tecnica ed emotiva, rimanendo pur sempre di piacevolissima fruizione.”

David: Perché sei particolarmente felice della formula usata nella motivazione della Giuria nel riconoscerti il premio?

Caterina: La Giuria ha perfettamente colto il senso di questa raccolta nata da un’amicizia di circa quindici anni con Giovanni Pecchioli. Giovanni mi aveva più volte esternato il proposito di scrivere musica per le mie poesie. Ma un po’ la vita coi suoi mille impegni, e la mia distanza dal suo studio hanno posposto per anni un incontro. Per Giovanni infatti era importante partire dall’ascolto delle poesie che avevo scelto e registrarne la lettura nel suo studio. Questo passaggio significava sentire la musicalità che con la mia voce davo al verso, un punto imprescindibile per costruire sulla parola una nuova musicalità. E’ poi venuto a Montalcinello, dove ho composto gran parte di queste poesie, per cogliere in profondità le energie che aleggiano nei miei testi. Poi è venuta la pandemia e nei due anni di isolamento, a cui siamo stati costretti tutti, ha composto le musiche.

David: Ed eccoci alla consegna della targa.

Caterina: Il Salone dei 500 era pieno di persone. La mattina dedicata alla Letteratura, il pomeriggio alle Arti Visive. Il Premio Firenze attira partecipanti da ogni parte di Italia, perché è un premio con il Patrocinio e il Contributo del Comune di Firenze ed ha una Giuria di prestigio. L’apertura del Premio è sempre data dal suono delle chiarine.

Sono stata invitata poi il 10 Marzo scorso ad una “chiaccherata” su Le voci poetiche del Premio Firenze nel suo Quarantennale seguita dalla cena. Anche questo per me è stato un piacere: ritrovare ed ascoltare poeti che conosco da tempo e che apprezzo. Sono momenti che ti fanno sentire parte di una comunità, voce anche di questa mia Firenze tanto amata.

In foto Caterina Trombetti con Giovanni Pecchioli

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