Spiaggia, il grande ritorno del pranzo al sacco con frittata e parmigiana

l caro prezzi spinge il ritorno del pranzo al sacco in spiaggia che consente alle famiglie di risparmiare qualcosa senza rinunciare alla tintarella. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’

Firenze – Con profumi e abitudini che credavamo perdute, l’estate 2023 segna il grande ritorno del pranzo al sacco in spiaggia. Un’abitudine che riporta agli anni ’60, quando cominciò a svilupparsi il grande mito del mare e della tintarella che coinvolse anche gli strati più popolari, la piccola e media borghesia, gli operai. Così, sotto il caldo e fra la sabbia, insieme agli ombrelloni colorati che si portvano da casa, c’era anche la teglia delle lasagne, il sacco della frutta, le bottiglie dell’acqua con l’idrolitina, qualcuno aveva la bottiglia del vino. Ci si scambiavano le pietanze fra ombrellone e ombrellone, le ricette, a volte si faceva pranzo in comune.

Il 2023, secondo quanto emerso dalla ricerca commissionata da Coldiretti, segna dunque il ritorno di una tendenza che sembrava chiusa nel cassetto dei ricordi. Complice il caro prezzi, le famiglie italiane non si danno per vinte e rispolverano la vecchia abitudine, per risparmiare qualcosa senza rinunciare alla tintarella. E’ ciò che rivela Coldiretti/Ixe’, che in occasione del Tintarella Day al Villaggio contadino di San Benedetto ,ha tracciato la classifica dei menù più gettonati sotto l’ombrellone.

“In testa alle preferenze per l’ora di pranzo in spiaggia c’è così – sottolinea la Coldiretti – l’insalata di riso o pollo o mare portata da casa e scelta dal 34% dei vacanzieri, seguita dalla semplice macedonia con il 18% e dalla caprese a base di mozzarella e pomodoro che è un must per il 12%. Ma tra i piatti preferiti – continua la Coldiretti – resistono anche le ricette più radicate della tradizione popolare dalla frittata di verdure o pasta (7%) alla parmigiana (5%) e alle lasagne (5%) fino alle polpette (4%)”.

Oltre che dal caro prezzi, la scelta degli alimenti da consumare in spiaggia è legata anche dalla svolta salutista di una considerevole percentuale di italiani.  “Il cibo resta comunque un ingrediente importante della vacanza in Italia dove circa 1/3 della spesa turistica – stima la Coldiretti – viene proprio destinata alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche”.

Una tendenza sostenuta dal fatto che l’Italia può contare sul maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (319), 415 vini Doc/Docg e 5547 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

“L’Italia è il solo Paese al mondo che può vantare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “la difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole nazionali e un motore trainante della vacanza Made in Italy”.

Foto: Coldiretti

 

 Di seguito la tabella dei cibi più gettonati dagli italiani per il consumo sotto l’ombrellone: 

Piatto Percentuale di italiani

che lo portano in spiaggia

Insalata di riso o pollo o mare 32%
Macedonia 18%
Caprese (mozzarella e pomodoro) 12%
Frittata di verdure o pasta 7%
Parmigiana 5%
Lasagne 5%
Polpette 4%
Altro 15%
Fonte: indagine Coldiretti/Ixe’

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