Aumenta il numero di studenti che hanno difficoltà in classe, già durante i primi anni di scuola. Lo dicono i numeri, che appaiono impietosi: l’ultima rilevazione dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna sulla segnalazione dei disturbi specifici di apprendimento (DSA) relativa agli alunni di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2016/2017, dimostra come in provincia di Reggio gli studenti con DSA siano 3.297. Un dato che di per sé può dire poco, ma che dice molto se comparato a quello degli anni precedenti (la rilevazione viene effettuata dal 2012 con cadenza biennale): erano 2.671 nel 2014/2015, “solo” 1.606 nel 2012/2013. In Regione, la percentuale di segnalazioni sul totale della popolazione scolastica delle scuole statali è passata in pochi anni dal 2,1% al 4,9%.
Agli studenti con DSA (termine con cui ci si riferisce a problemi di dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia) si affiancano quelli con BES (bisogni educativi speciali), suddivisi in tre grandi sotto-categorie: disabilità, disturbi evolutivi specifici, svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Nel variegato panorama delle scuole è facile intuire come la complessità delle classi divenga sempre più marcata, e richieda risposte urgenti e concrete. L’ultimo dato diffuso dall’Us Centers for Disease and Control (CDC) per gli Stati Uniti rileva che ormai, nelle scuole dei paesi occidentali, i bambini con bisogni speciali sono in media uno su sei.
Proprio per dare una risposta alla necessità sempre maggiore di assistenza nei compiti, ma soprattutto di insegnamento del metodo di studio a bambini e ragazzi con difficoltà scolastiche o problemi di apprendimento (BES e DSA), Casa Gioia offre un team di professionisti in grado di affiancare gli studenti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Se i ragazzi affetti da DSA sono tutto sommato abbastanza tutelati dalla legge, che riconosce loro alcuni strumenti “facilitatori” e garantisce il diritto allo studio attraverso percorsi mirati, lo stesso non si può dire per chi ha bisogni educativi speciali.
“Generalmente questi ragazzi manifestano i loro problemi con comportamenti disadattivi che creano disagio in classe. Le famiglie ne sono spesso inconsapevoli, perché unBES non è legato ad una diagnosi medica, e per le insegnanti non è facile gestire tali situazioni. In questi casi la scienza del comportamento applicata ABA può intervenire efficacemente”, spiega Stefania Azzali, la presidente di Casa Gioia. La start-up innovativa ad impatto sociale che accoglie ragazzi e adulti con disabilità cognitive utilizza la formula del doposcuola specialistico: con ogni alunno struttura un percorso verso l’autonomia e verso il potenziamento delle abilità di studio, permettendo l’acquisizione di strategie personalizzate, un innovativo approccio ai testi e una migliore organizzazione dello studio. Il metodo d’insegnamento ha solide basi scientifiche, ma lavora anche sul potenziamento dell’autostima e del benessere degli studenti.
Sotto la supervisione del direttore scientifico Fabiola Casarini, il progetto legato al raggiungimento dell’autonomia nei compiti scolastici è curato da Adele Vero, giovane ricercatrice dell’università di Modena e Reggio che a Casa Gioia sta portando avanti il suo dottorato finalizzato proprio a misurare l’efficacia di pacchetti di intervento per bambini e ragazzini con bisogni educativi speciali con e senza disabilità. La scienza ABA permette infatti di misurare il progresso di ogni singolo utente osservando i grafici della sua performance quotidiana.
Il servizio di doposcuola è attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 18,30. Su richiesta sono previsti confronti con insegnanti ed educatori del ragazzo durante tutto l’anno scolastico per condividere i programmi e gli obiettivi, e interventi sulla classe per facilitarne l’inclusione. Maggiori informazioni telefonando allo 0522-421037.