Nuovo capitolo nel caso Isiamed: il Ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda ha stoppato il finanziamento di tre milioni alla società guidata da Gian Guido Folloni. Calenda lo ha annunciato dal suo profilo twitter con questo ‘cinguettio’: “Dato mandato di procedere alla notifica a Bruxelles e di verificare la compatibilità con regime aiuti di stato. Nel mentre i finanziamenti a Isiamed restano fermi”. Intanto dall’edizione odierna del Resto del Carlino si apprende che Gian Guido Folloni starebbe valutando un’azione legale contro chi ha diffuso la notizia perché (a parlare è una fonte dell’entourage dell’ex Ministro) “i soldi non sono stati dati al management, ma all’associazione. E tutto ciò alla luce del sole”.
Da quanto emerso il comma che prevedeva il finanziamento alla Isiamed è stato trattato ed emendato in piena notte. La vicenda è stata sollevata alcuni giorni fa dall’agenzia Agi: un finanziamento pubblico da 3 milioni di euro, finito dentro la Manovra del Governo Renzi, senza nessun bando e nessuna gara pubblica. Una modalità non nuova, nell’ambito della approvazione della Finanziaria: ma in questo caso i riflettori si sono accesi ed è scoppiata la polemica. Isiamed digitale esiste da poco più di un anno, pare non essere molto conosciuta nell’ambiente e in molti non si spiegano perché il finanziamento sia andato proprio a questa azienda.
Considerato che l’emendamento è stato proposto dal gruppo parlamentare di Denis Verdini, Ala, alleato con il Pd, molte voci si sono levate per criticare l’operazione in questione, ritenendola più frutto di equilibri politici che di valutazioni tecniche.
“Mi pare che la vicenda sia chiusa e che la relatrice abbia già chiarito tutto. Io non ho nessuna competenza e non voglio commentare nulla. E’ un disagio di Calenda e sono problemi del governo. Preferisco non dire nulla, perché ci sono divergenze di opinioni all’interno del governo. Lasciamo che questa polemica faccia il suo corso e noi faremo il nostro lavoro”.
L’ex ministro Gian Guido Folloni, presidente di IsiameD, interpellato da Reggio Sera, preferisce non commentare le polemiche relative al finanziamento al suo istituto contenute nell’ultima Finanziaria. Fa parlare la senatrice del PD, Magda Zanoni, relatrice alla Manovra in Senato che dice che quel finanziamento non è una “marchetta”, come l’ha definita qualcuno e che è stato approvato “alla luce del sole” e con il beneplacito del governo.