“Ovviamente la mia presenza qui oggi serve per confermare la nostra attenzione alle comunità e al territorio più colpito dall’alluvione. Stiamo seguendo tutto quello che accade, in particolare a Brescello, ed è importante che tutte le istituzioni facciano bene il proprio mestiere, che accompagnino queste ore di emergenza per poi lavorare sulle soluzioni di medio periodo”.
Lo ha detto il Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina a Reggio Emilia nel corso di un incontro con gli allevatori e i produttori della filiera del Parmigiano Reggiano, nella sede del consorzio di produzione. Per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di calamità, il Ministro ha affermato che “questo verrà verificato a seguito di quello che la Regione chiederà al Governo, ma di sicuro, stato di calamità o meno, c’è la nostra massima attenzione a fare le cose bene”.
Martina ha commentato anche l’adozione delle nuove norme contro il caporalato: “la legge è stata una delle pietre miliari di questa esperienza di Governo, perché dopo tantissimo tempo siamo riusciti ad innovare in maniera profonda la capacità dello Stato di intervenire su questi fenomeni. La legge sta producendo fatti importanti, basti vedere quanto è stato fatto dalla magistratura in questi mesi in alcune aree del paese. Per accelerare su questo fronte abbiamo aumentato del 70% i controlli sul territorio e abbiamo rimesso al centro la consapevolezza dei diritti del lavoro agricolo. Tutto questo ha a che fare con la competitività del nostro settore”.
“Penso che per l’Italia – ha detto Martina – la sfida fondamentale sia sempre più legare l’esperienza agricola al modello di sviluppo del paese. Le nostre tre ‘a’ fondamentali sono agricoltura alimentazione e ambiente. Questo territorio e la storia del Parmigiano Reggiano fanno scuola nel coniugare innovazione e tradizione. Noi abbiamo prodotti eccezionali nella tradizione, ma possiamo fare di più se guardiamo al mondo, se ci insediamo nei nuovi mercati, se ci impegnamo di più a tutela dei nostri agricoltori”. E l’Europa? “Dobbiamo dare un giudizio positivo delle norme del regolamento ‘omnibus’ approvato dall’europarlamento perché lì c’è il pacchetto di proposte che aggiornano le politiche agricole comunitarie e le rende più semplice, attenta ai giovani e meno burocratica. Nel medio termine occorre che la politica agricola diventi anche ambientale e alimentare, perché questo è il modo migliore di tutelare i produttori”.