Braccio di ferro Agac Infrastrutture-Unicredit. La società idrica chiede indietro 26 milioni di euro

“Ad Unicredit abbiamo chiesto la nullità del contratto e il recupero di tutte le perdite subite e subende dal 2005 ad oggi, oltre al termine del derivato che ci porta a pagare un tasso fisso del 4,97%. Questa richiesta, fatta la somma della spesa sostenuta dalla società, farebbe un totale di 26 milioni di euro”. Con queste parole Alessandro Verona, l’amministratore unico di Agac Infrastrutture, società che detiene la proprietà della rete del ciclo idrico a Reggio e Provincia, ha quantificato la richiesta (26 milioni di euro) che la società, partecipata al 55% dal Comune di Reggio Emilia, ha avanzato ad Unicredit.

Il braccio di ferro è in corso da diversi mesi: si tratta di un arbitrato per l’annullamento di un contratto derivato stipulato nel 2005 tra Agac Infrastrutture e Unicredit, relativo ad un mutuo da circa 64 milioni erogato dall’istituto di credito alla società pubblica. Alessandro Verona ha dettagliato i termine dell’operazione questa sera in una seduta della commissione comunale affari e bilancio. Il 13 settembre scorso il collegio arbitrale, il cui presidente è stato nominato dal Tribunale di Milano, ha accettato di nominare un consulente tecnico d’ufficio “per valutare  – ha spiegato Verona – attraverso una perizia se si possano riscontrare eventuali situazioni di irregolarità”. “Quello che si è cercato di fare – ha spiegato Verona – è stato smontare il derivato che era collegato al mutuo di 64 milioni di euro. Inizialmente si è proceduto ad una fase di conciliazione con la banca, ma ho trovato un muro di gomma. La banca non si è fatta vedere alle sedute della conciliazione. Si è deciso quindi di andare all’arbitrato”.

Per chiudere il contratto derivato, Agac Infrastrutture dovrebbe pagare alla banca una cifra intorno ai 14 milioni di euro. Strada non praticabile: per questo ora si sta cercando di ‘smontare’ il contratto derivato attraverso l’arbitrato. “Il 16 novembre il Consulente tecnico ha giurato – spiega ancora Verona – che prima di Natale saprà dare i primi riscontri sulla sua attività; entro gennaio-febbraio si riserva di arrivare alle conclusioni. Sia Agac Infrastrutture che Unicredit hanno presentato una lista di testimoni che, se il collegio arbitrale lo riterrà opportuno, potranno dare la loro versione di come sono andate le cose”.

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