Firenze – Novità per AntiCONtemporaneo, la rassegna che “L’Homme Armé” dedica al rapporto tra musica antica e contemporanea e che è giunta alla settima edizione consecutiva: dal Museo Marini passa al più capiente Auditorium di Sant’Apollonia (via San Gallo 25/a, Firenze; info 55/695000 – 3396757446 – homme.arm@gmail.com; www.hommearme.it).
AntiCONtemporaneo 2014 si articola in quattro serate tematiche, come sempre divise in due parti: gli appuntamenti complessivi sono pertanto otto, uno alle ore 20 e uno alle 21.30, come sempre intercalati da un aperitivo eco-equo.
Dopo il travolgente successo della serata inaugurale dedicata al compositore David Lang, le rimanenti date di AntiCONtemporaneo 2014 sono: lunedì 7 luglio, giovedì 10 luglio, mercoledì 16 luglio.
LUNEDÌ 7 LUGLIO
«Crossroads / incroci musicali.
Una curiosa omonimia musicale tra Seicento e Novecento»
ore 20.00
Gian Luca Lastraioli in «I due Robert Johnson: dal Tamigi al Mississippi. Musiche del XX e del XVII secolo»
ore 21.30
«Crossroads. Strani (ma veri) incroci musicali tra Shakespeare e il Delta Blues» con Gian Luca Lastraioli (liuto, tiorba, chitarra resofonica e musicbox) e Mya Fracassini (voce).
La seconda serata di AntiCONtemporaneo 2014 si intitola «Crossroads / incroci musicali. Una curiosa omonimia musicale tra Seicento e Novecento»,ed è incentrata su due Robert Johnson, uno vissuto nell’Inghilterra shakespeariana (1583-1634) e l’altro nel Mississippi del primo Novecento (1911-1938).
Il primo fu un popolarissimo musicista di corte. Robert Johnson non stampò le sue composizioni, tramandate attraverso manoscritti poveri di informazioni relative al nome del compositore; tuttavia le fonti che abbiamo fanno sapere che scrisse canzoni per voce e accompagnamento per molte rappresentazioni teatrali di Shakespeare, tra le quali sicuramente Cimbelino e Il racconto d’inverno. Sappiamo con certezza che sono sue le canzoni più popolari, Full fathom five e Where the bee sucks, tratte da «La tempesta».
Il Robert Johnson del Novecento fu un grandissimo bluesman, pur essendo vissuto davvero poco: morì a 27 anni, come tanti grandi successivi esponenti della “musica del diavolo” derivata in qualche modo dal blues (due nomi su tutti: Jimi Hendrix e Janis Joplin). Del bluesman Robert Johnson restano soltanto 29 canzoni incise, ma la sua influenza sui posteri è fortissima: senza le sue straordinarie intuizioni il blues, il soul e persino il rock non sarebbero stati quelli che sono stati. Dicono di lui tre sommi esponenti della musica del secondo novecento: «Tutti noi in un modo o nell’altro dobbiamo la nostra esistenza a Robert Johnson» (Robert Plant); «Copiavo i suoi testi su pezzi di carta per esaminarli più da vicino, per cercare di impadronirmi dei suoi sogni, dei suoi pensieri» (Bob Dylan); «È il più importante musicista blues mai vissuto. La sua musica rimane il pianto più straziante che penso si possa riscontrare nella vita umana» (Eric Clapton). Si diceva addirittura che avesse fatto un patto col diavolo…
Il sorprendente progetto, ideato da Gian Luca Lastraioli, sarà articolato in due momenti, uno introduttivo («I due Robert Johnson: dal Tamigi al Mississippi. Musiche del XX e del XVII secolo», ore 20) dove si analizzeranno, in musica e parole, repertori, stili e contesti storici; l’altro («Crossroads. Strani (ma veri) incroci musicali tra Shakespeare e il Delta Blues» ore 21.30) più concertistico, dove le musiche dei due Johnson si confronteranno a distanza ravvicinata; l’esecuzione sarà affidata a Gianluca Lastraioli (liuto, tiorba, chitarra resofonica e musicbox) e alla multiforme voce di Mya Fracassini.
La terza serata (giovedì 10 luglio ore 20 e 21.30) si intitola «Il disegno ritmico. Esplorazioni musicali tra Settecento e secondo Dopoguerra» e sarà dedicata a questo misterioso quanto fondamentale elemento musicale osservato in prospettiva eminentemente contemporanea, ma con proiezione anche sui secoli passati.
Nel primo appuntamento («Electronic rhythm. Dal loop al suono frantumato», ore 20) saranno eseguite musiche di Schaeffer, Ferrari, Heimert, Pousser, Berio, Ligeti, Brown, Feldman. L’evento è in collaborazione con Tempo Reale, con un’introduzione di Lelio Camilleri.
Il secondo appuntamento, «Esercizi di stile» (21.30), è affidato ad un virtuoso straordinario quale il giovane cembalista Francesco Corti. Il programma metterà fianco a fianco musiche di Domenico Scarlatti, Franz Joseph Haydn e György Ligeti, di cui verranno eseguiti tutti i brani per cembalo. In questo accostamento di pre-classico, classico e moderno emergerà vistosamente il lato più contemporaneo di questo strumento principe degli strumenti cosiddetti “antichi”.
La quarta ed ultima serata (mercoledì 16 luglio ore 20 e 21.30) si intitola «Canzoni … perché? Percorsi attraverso il tempo» e sarà dedicata ad un tema nel quale «L’Homme Armé» si sta avventurando da qualche anno, la canzone attraverso i secoli. Lo stimolo è dato in questo caso dal ricordo di Paolo Hollesch, un musicista scomparso nel 2012 che, pur passando da una formazione accademica, non ha mai smesso di dedicarsi con grande intensità ed autenticità a scrivere canzoni. Il primo appuntamento della serata, «Tu, aria del mio vivere» (ore 20), sarà dedicato a Paolo con arrangiamenti di sue canzoni e di canzoni rinascimentali (Desprez e altri) e novecentesche (John Lennon).
Il secondo appuntamento sarà la presentazione del progetto discografico «Madrigal Mystery Tour, Part two». Il progetto di Gian Luca Lastraioli, realizzato insieme a «L’Homme Armé» e alla «Cappella di Santa Maria degli Angiolini», vedrà alcune delle più famose canzoni dei Beatles (vissuti all’epoca di Elisabetta II), arrangiate con voci e strumenti antichi, accostate ad alcune delle più famose canzoni di John Dowland, uno dei più grandi compositori inglesi (vissuto alla corte di Elisabetta I). Col liutista e direttore Gian Luca Lastraioli, ci saranno Santina Tomasello (soprano), Mya Fracassini (alto) Luca Dellacasa (tenore), Gabriele Spina (basso), Anna Noferini (violino), Francesca Chiocci (viola da gamba).
I prezzi sono invariati rispetto alla precedente edizione: serata intera (anteprima, aperitivo, concerto) intero € 18; ridotto € 14; solo concerto delle ore 21.30: intero € 12; ridotto € 8. Info 55/695000 – 3396757446 – homme.arm@gmail.com; www.hommearme.it
L’Associazione l’Homme Arméè sorta intorno al gruppo vocale quale ente promotore dedicato all’organizzazione e alla promozione della musica antica e di una ricercata progettualità artistica. Dal 1987, per alcuni anni, ha organizzato a Firenze con grande successo corsi e masterclass dedicate al repertorio della musica antica. Dal 1994 organizza a Firenze i Concerti al Cenacolo, unica stagione annuale di musica antica in Toscana. Nel 2005 ha curato, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, la rassegna musicale Il Suono dell’Anima e dal 2008 AntiCONtemporaneo, una rassegna specificamente dedicata all’interazione tra musica antica e contemporanea. Nel corso degli anni l’Associazione è stata riconosciuta e finanziata da: Comune e Provincia di Firenze, Regione Toscana, Ministero per i Beni e le Attività culturali, Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Fondato nel 1982, l’ensemble L’Homme Armé svolge un’intensa attività di ricerca e di esecuzione concertistica e discografica volta alla valorizzazione del patrimonio musicale dei secoli XIII-XVII, con particolare attenzione al repertorio musicale originariamente composto ed eseguito in ambito fiorentino (come confermano le registrazioni discografiche Musica a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico, Regina Pretiosa: una celebrazione trecentesca a Firenze, Missa in Assumptione Beatae Mariae Virginis di Marco da Gagliano). Negli ultima anni, la riflessione che alcune delle problematiche sollevate dalla “musica antica” si ritrovano in alcune forme di pensiero musicale attuale e che si possono creare analogie nella ricerca della prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo, ha stimolato L’Homme Armé ad estendere il proprio campo di ricerca ed esecuzione anche alla musica contemporanea. L’Homme Armé è composto da musicisti specializzati nel repertorio ‘antico’, guidati dalla direzione di Fabio Lombardo, fondatore e direttore stabile del gruppo, e di Andrew Lawrence King, con il quale è stata instaurata una stabile e intensa collaborazione. La programmazione artistica è caratterizzata dalla presenza di alcuni tra gli interpreti più originali del panorama internazionale della musica antica, invitati come direttori musicali e come solisti. Ciò consente al gruppo di esprimersi con varietà, ricchezza di interpretazioni e con formazioni diverse (dal quartetto vocale al grande ensemble composto da soli, coro e orchestra) in relazione al repertorio affrontato. Riconosciuto come una delle realtà più importanti del settore, L’Homme Armé è regolarmente invitato dai maggiori festival di musica antica, ha partecipato a importanti eventi celebrativi a livello nazionale e collabora con prestigiose istituzioni musicali. Nel 2000, in occasione delle celebrazioni della nascita del melodramma, L’Homme Armé ha prodotto, con la direzione di Andrew Lawrence King e la regia di Luciano Alberti, gli Intermedi per la Pellegrina (1589), eseguiti al Teatro della Pergola di Firenze. L’anno successivo ha eseguito con successo il Vespro della BeataVergine di Claudio Monteverdi, sempre con la direzione di Andrew Lawrence King, in alcuni delle più importanti rassegne concertistiche italiane. Nel 1999 ha partecipato al Taormina Festival con lo spettacolo “Edipo Re” con Irene Papas e Giorgio Albertazzi, eseguendo le musiche originali di Andrea Gabrieli. Con il programma Salve, flos tuscae gentis, L’Homme Armé è stato chiamato a partecipare nel 2002 alle celebrazioni per il Sesto centenario della nascita di Masaccio e alla realizzazione del Dvd L’occhio di Masaccio. È stato inoltre invitato ad inaugurare la stagione 2004-2005 dell’Orchestra della Toscana con musiche di Purcell e Haendel, con la direzione di Alan Curtis e la preparazione di Johanna Knauf. Nel 2006 ha avviato una collaborazione con Tempo Reale per la realizzazione di Laborintus II di Luciano Berio, con la partecipazione di Edoardo Sanguineti e per l’esecuzione di Cries of London di Berio. Il 21 ottobre 2012 è stato invitato a tenere un concerto nell’ambito dei prestigiosi “Concerti al Quirinale”, con diretta su RAI Radio 3 alle ore 11,50.
Gian Luca Lastraioli
È nato a Firenze. La sua carriera musicale ebbe inizio a metà degli anni Sessanta sulla spiaggia di Viareggio dove, ancora bambino, imparò a suonare la chitarra e a cantare le canzoni dei Beatles e di Lucio Battisti grazie agli insegnamenti di un amico più grande. Teenager, Gian Luca divenne una delle più sfolgoranti rockstars del suo liceo, suonando la chitarra elettrica e cantando nelle varie school bands dell’istituto. Soltanto tangenziale è invece in lui un certo interesse per la musica antica: mettendo da parte (ma solo momentaneamente…) la sua vocazione di rocker, Gian Luca ha infatti, ancora in età giovanile, studiato liuto al Conservatorio e preso una laurea in musicologia all’università. Questo suo “hobby” del liuto e della musica antica lo ha portato a tenere concerti in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Danimarca, Norvegia, Polonia, Svizzera, Austria, Israele, Brasile, Stati Uniti etc., a suonare in teatri abbastanza famosi quali per esempio “La Scala” di Milano, a registrare almeno una cinquantina di CD di repertorio compreso tra il XV e il XVIII secolo, a pubblicare una mezza dozzina di edizioni critiche di musica per liuto e altre cose del genere. È attualmente professore di liuto al Conservatorio di Trapani e alla Scuola di Musica di Fiesole. Gian Luca possiede una bella collezione di strumenti “storici” (liuti di ogni tipo, tiorbe, cetre, chitarre rinascimentali e barocche etc.) che è “costretto” ad utilizzare per la sua attività di musicista “antico”. Sta però velocemente ampliando il campionario di chitarre elettriche in suo possesso.
Fabio Lombardo
Ha studiato composizione, analisi, musica elettronica, voce e direzione di coro a Firenze (Conservatorio L.Cherubini), Parigi (Centre d’art polyphonique et chorale) e Arezzo (Fondazione Guido d’Arezzo). Tra i numerosi incontri durante il periodo della formazione, particolarmente determinanti sono stati quelli con Fosco Corti e Romano Pezzati, del quale ha seguito per vari anni i corsi di analisi musicale. Nel 1982 ha fondato l’Insieme Vocale “L’Homme Armé”, gruppo che si dedica principalmente all’esecuzione della musica rinascimentale e barocca, con varie incursioni nel repertorio medievale e in quello contemporaneo. Nel 1987 ha fondato la Schola Cantorum “Francesco Landini” della Scuola di musica di Fiesole. Con questi gruppi svolge una regolare attività concertistica. Alla guida del Gruppo Polifonico “F. Coradini” di Arezzo, di cui è stato direttore artistico e musicale dal 1986 al 1998, ha vinto il primo premio al 44° Concorso Internazionale di Llangollen (Gran Bretagna) nel 1990 (primo coro italiano a vincere la categoria ‘polifonia per cori misti’ in oltre 40 edizioni). Ha diretto varie formazioni corali e orchestrali, tra cui l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra barocca “Modo antiquo”, l’Orchestra barocca di Bologna e l’Orchestra “V.Galilei”. Negli ultimi anni ha dedicato una crescente attenzione alla musica contemporanea eseguendo opere di Berio, Globokar, Nono, Pezzati, Pärt, Sciarrino e altri autori. Ha al suo attivo diverse registrazioni discografiche di musiche rinascimentali fiorentine (Cristophorus, Tactus) e di Adriano Banchieri (ARTS, Dynamic.).