Firenze – La tradizione continua: 8 marzo grande acquisto di mimose, ma una novità c’è. La mimosa, questo fiore a lungo simbolo di battaglia, viene sempre più acquistato dalle donne:per se stesse e per le altre, amiche, madri, sorelle che siano. A confermare un dato che vede la mimosa sempre più “fiore delle donne”, è Coldiretti, che, in seguito a un’indagine, propone questi risultati: un italiano su quattro (il 23%) donerà la tradizionale mimosa, ma ben il 16 per cento delle donne ha acquistato o acquisterà mimose da regalare a se stessa o ad altre.
Il risultato, al di là del dato di costume, è foriero di un messaggio chiaro sulle donne italiane, che “fanno da sole” anche omaggiandosi di questo fiore simbolo, dal 1946, di autonomia e libertà. Fragile all’apparenza, la mimosa cela una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.
E tuttavia, quest’anno una buona parte degli italiani (il 58%) non compererà proprio niente, nè mimose nè altri fiori. Colpa della crisi, o di un appuntamento che per la maggioranza dei nostri concittadini sta perdendo a poco a poco significato? Resta ancora un 6 per cento che festeggia l’appuntamento con fiori diversi (a Firenze, ad esempio, concorreranno nella statistica le lavande coltivate in Toscana da “agricoltrici”, in vendita stamane in piazza della Repubblica) mentre il 9 per cento acquisterà altro.
Sempre Coldiretti sottolinea che la mimosa ha anche un importante valore ambientale, in quanto realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili sopratutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono.
Ramoscelli dunque praticamente tutti di produzione nazionale, soprattutto della provincia di Imperia in Liguria dove operano circa 1600 produttori e si realizza oltre il 95 per cento della produzione nazionale che per ben il 40 per cento viene destinata all’esportazione sul mercato olandese, ma anche in quello svizzero, francese e del nord Europa.
Arriviamo a come conservare al meglio il simbolo delle battaglie delle donne: tagliare quanto prima gli steli, immergerli per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. In seguito, andrebbero collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido. Operazione importante questa, conclude Coldiretti, ” perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore”.