63° Festival dei Popoli: i migliori prodotti del “cinema della realtà”

Firenze – Jean-Pierre e Luc Dardenne saranno gli ospiti d’onore della 63° edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 5 al 13 novembre. Il festival dedicherà ai due registi una retrospettiva dei loro film che culminerà con una masterclass e con la proiezione in prima nazionale di Tori e Lokita, presentato in concorso al 75° Festival di Cannes e in uscita nelle sale italiane a fine novembre.

Ma l’omaggio ai fratelli belgi è solo uno degli eventi previsti quest’anno nel cartellone della più importante rassegna italiana del cinema documentario, “il cinema della realtà”, come l’ha definita Cristina Giachi, presidente della Commissione cultura del Consiglio regionale.  Capire la realtà significa essere in grado di interpretare le cause delle crisi che stiamo attraversando e di cercare di prevenirne gli esiti più drammatici.

Quasi impossibile riferire in un a solo articolo della ricchezza di un cartellone che vede 100 film proposti in diverse sale cinematografiche: La Compagnia, il Cinema Stensen, lo Spazio Alfieri, ma anche il Centro Pecci e il Mad Murate Art District, 25 Hours Hotel, VideoLibrary Mediateca Regionale Toscana.

Oltre alle opere del Concorso Internazionale (18 inediti in Italia) e il Concorso Italiano (7 inediti nazionali di giovani talenti del nostro Paese), il festival presenta una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, Diamonds Are Forever, quest’anno a cura di Alina Marazzi, tra cui spicca la firma del Premio Nobel per la Letteratura, la scrittrice Annie Ernaux, che firma The Super-8 Years con il figlio David Ernaux-Briot, con i girati familiari realizzati tra il 1972 e il 1981, dove l’intimo, il sociale e la storia del tempo rivivono con il gusto e il colore di questi anni.

Il festival sarà inaugurato sabato 5 novembre alle 21 dalla prima nazionale di Everything Will Change di Marten Persiel, il documentario prodotto dalla Wim Wenders Grant of Film  protagonista anche del manifesto dell’edizione 2022 del festival, dedicato al futuro dell’ambiente. Il film ci porta in un distopico 2054: tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie naturali e la loro bellezza oggi dispersa, sperando di scoprire cosa è successo al loro pianeta.

Il documentario “fantascientifico” (sembra un ossimoro, ma l’idea è di grande interesse) fa parte della sezione Habitat che quest’anno vuole essere il messaggio principale del festival, al punto che si è impegnato nella creazione di una foresta grazie a Treedom, piattaforma con sede a Firenze che permette di piantare e regalare alberi a distanza e seguire online la storia del progetto che contribuiranno a realizzare. “Everything must change”, tutto deve cambiare, è il motto della rassegna.

Oltre al già citato film di Persiel, tra le altre opere nel nutrito programma la selezione presenta The Territory di Alex Pritz (9/11) sull’instancabile lotta del popolo indigeno Uru-eu-wau-wau dell’Amazzonia brasiliana contro l’invadente deforestazione portata avanti dai coloni illegali e da un’associazione di agricoltori non indigeni. Just Animals di Saila Kivelä e Vesa Kuosmanen (6/11): un coraggioso documentario su una giovane attivista finlandese che compie rischiose incursioni notturne negli stabilimenti di allevamenti intensivi, facendo i conti con l’indifferenza delle persone. Una delle storiche battaglie contro lo sfruttamento del territorio è al centro di Into the Weeds di Jennifer Baichwal (12/11), che segue la causa del giardiniere Lee Johnson e la sua lotta per la giustizia contro il gigante agro-chimico Monsanto (ora Bayer, che ha acquistato l’azienda nel 2018), produttore del diserbante tossico Roundup.

Oltre che ai fratelli Dardenna, il programma prevede proiezioni dedicate ai rivoluzionari Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, e al cinema visionario del regista Pierre-Yves Vandeweerd. Si aggiunge alla sezione degli omaggi Jennifer Baichwal, una delle cineaste più impegnate nel raccontare l’impatto delle azioni dell’uomo sull’ambiente.

La Toscana è presente con quattro documentari che affrontano temi di grande impatto sociale: tra cui la storia della battaglia degli operai della GKN di Campi Bisenzio in E tu come stai? di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori, la storia dell’Isolotto in Le chiavi di una storia – La comunità dell’Isolotto di Federico Micali e la dedica a Margherita Hack in Margherita, e la storia dell’isola-carcere Gorgona, a 19 miglia dalla costa Toscana, ultima colonia penale agricola d’Europa, viene ripresa in Gorgona di Antonio Tibaldi (9/11).

Da segnalare poi la battaglia per la verità a più di vent’anni dai fatti del G8 di Genova in Se fate i bravi di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone; lo scoppio della rivolta oltreoceano, in Cile nel 2019, nelle splendide immagini di My Imaginary Country di Patricio Guzmán; la dedica a Werner Herzog: Radical Dreamer di Thomas von Steinaecker, per festeggiare al meglio gli 80 anni del grande regista tedesco.

Il Concorso Internazionale presenta 18 titoli in prima italiana e internazionale (lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi) per la giuria composta da Jordan Cronk (USA, Los Angeles), Heidi Fleisher (USA, attiva a Parigi) e Paolo Moretti (Italia) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Lungometraggio (euro 8.000); Premio al Miglior Mediometraggio (euro 4.000); Premio al Miglior Cortometraggio (euro 2.500) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico.

Nei nove giorni di programma, fari puntati sul Concorso Italiano: 7 documentari che rappresentano il meglio della produzione italiana del 2022. Il concorso si apre con la prima nazionale di Ardenza di Daniela De Felice (6/11), un ritratto femminile d’emancipazione nell’Italia degli anni 90, attraverso l’atmosfera inebriante dell’impegno politico e l’onnipotenza della giovinezza. La storia dell’isola-carcere Gorgona, a 19 miglia dalla costa Toscana, ultima colonia penale agricola d’Europa, viene ripresa in Gorgona di Antonio Tibaldi (9/11)

Le opere presentate potranno essere viste anche sullapiattaforma di Più Compagnia, anche se Vittorio Iervese, presidente della manifestazione, Alessandro Stellino direttore artistico e Claudia Maci, direttrice organizzativa hanno rivolto un accortao appello agli appassionati: venite a vedere in film nelle sale.

Il programma completo è consultabile nel sito www.festivaldeipopoli.org

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