62° Festival dei Popoli: il tempo sospeso fra realtà e finzione

Firenze – I responsabili artistici del Festival del Popolo hanno preso in prestito tutto da The Tsugua Diaries (Diarios de Otsoga), il film di Maureen Fazendeiro e Miguel Gomes (Portogallo, 2021) che ha aperto ieri l’edizione 2021: l’immagine grafica di manifesti e pubblicazioni, la musica e, soprattutto, quell’atmosfera che fa del cinema un intreccio magico fra realtà e finzione, fermando nel tempo frammenti di vita.

Una troupe cinematografica ai tempi del Covid decide di girare un film in una fattoria nella campagna portoghese vicino al mare. Lo fa senza un copione né sceneggiature rigide. Ogni giorno si decide il da farsi su come far interagire i tre giovani attori, come un happening che procede per intuizioni, fantasie e idee del momento. La successione temporale delle scene è del tutto sconvolta: il diario parte dall’ultimo giorno del set e finisce con il primo giorno, quando la troupe viene istruita sulle misure anti-Covid. Dunque vediamo in tempo reale qualcosa il cui significato si capirà solo quando il diario sarà sfogliato alla pagina precedente. L’oggi prende senso solo quando avremo visto l’ieri. Si parte con la festa di inizio lavori alla quale partecipa tutta la troupe e si finisce con una festa che riguarda ormai solo gli attori.

La soluzione registica porta come conseguenza una sorta di totale sospensione narrativa dalla quale è impossibile cogliere la differenza fra il filo della narrazione cinematografica e la vita reale degli attori che trovano nella estrema vaghezza della sceneggiatura, la possibilità di interpretare se stessi senza mediazioni. Anzi, quando pare che le indicazioni dei registi siano più precise e costringenti, accade sempre qualcosa che riporta tutti all’imprevedibilità del reale.

Non a caso i responsabili del Festival hanno messo  The Tsugua Diaries all’inizio di quella che promette di essere una delle sue più interessanti edizioni. Attenzione, avvertono, un film, anche un documentario, è sempre un’opera nella quale la realtà si arricchisce, contaminandosi con la visione del regista e le personalità dei protagonisti per diventare più comprensibile e più vicina alla sensibilità dello spettatore di oggi.

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