Firenze – Oggi, 5 maggio, 4 lavoratori a tempo determinato nell’ambito delle attività cimiteriali, del Comune di Firenze, vedranno scadere il loro contratto. Per tre di loro il contratto non era prorogabile in quanto era stato già rinnovato per tre anni, mentre il quarto lavoratore, il cui contratto era invece rinnovabile, non ha visto il rinnovo.
A rendere nota la vicenda è l’Usb fiorentino. Il punto è che i 4 operatori coprivano, sebbene solo in parte, le necessità legate all’attività cimiteriale, comprese le carenze organiche, “che sono molto più ampie all’interno di un servizio al quale “purtroppo il lavoro non manca” , che non ha né picchi né stagionalità”.
Eppure, nonostante il “lavoro non manchi”, il servizio ha visto nel tempo un calo costante di personale impiegato, cui non è estranea “l’usura psicofisica” dovuta al particolare tipo di attività.
Tuttavia i diversi incontri e i diversi pronunciamenti da parte dell’Amministrazione, dopo una serie di rimpalli fra la Direzione Generale, la Direzione Risorse Umane , la Direzione Servizi Sociali, non hanno prodotto ad oggi risultati: infatti la decisione che è stata presa è quella di non procedere ad ulteriori assunzioni né in pianta stabile né a tempo determinato, nonostante ci sia sempre una graduatoria di concorso valida fino al 31 dicembre 2018 e ci siano lavoratori in attesa di essere assunti, come ricordano dal sindacato.
E qui, scatta la “stranezza”. “A fronte di questo si è deciso invece di assegnare parte del servizio alla SAS che è una partecipata del Comune – informano dall’Usb – ma si da il caso che la SAS nonostante lo abbia acquisito, non disponga del personale per svolgerlo. E allora ci domandiamo cosa si nasconde dietro questa scelta?”.
Riassumendo: oggi, 5 maggio 2018, 4 operatori cimiteriali rimarranno senza lavoro. Oggi sei o sette lavoratori in attesa nella graduatoria di concorso avrebbero potuti essere assunti per coprire le carenze di personale di un servizio importantissimo, e invece se ne staranno in attesa di qualcosa che, forse, non avverrà mai. Non solo: ad oggi, sembra sia sempre più certa la progressiva dismissione della gestione diretta del servizio.
L’Usb, che pone la questione sul tavolo, inoltra anche due domande precise. La prima, all’amministrazione cittadina, riguarda la contraddizione fra le numerose assunzioni ex art.90, tanto “entusiasticamente accolte da Direttori e Amministratori”, e la necessità negata di far partire assunzioni “normali” per l’espletamento di un servizio essenziale per la cittadinanza come quello cimiteriale; l’altra, riguarda il ruolo della Corte dei Conti fiorentina e dell’opposizione di Palazzo Vecchio, che dovrebbero essere solerti nella loro funzione di controllo “dell’apparato amministrativo da un lato e da quell’altro del controllo politico sulle decisioni del governo cittadino”.