Ha sfiorato i 15,5 miliardi di euro il valore delle esportazioni realizzato delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia nel primo semestre 2023.
Ad evidenziarlo sono le analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati Istat, che indicano un aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Gli incrementi di valore vedono sostanzialmente appaiate le province di Piacenza e Reggio Emilia (rispettivamente con +384 e + 374 milioni di euro, corrispondenti a +14,1% e a + 5,4%), mentre per la provincia di Parma si è registrata una flessione del 9,9%. Un dato, quest’ultimo, influenzato decisamente dal riassestamento del settore chimico-farmaceutico nel post-covid, mentre il resto dell’industria viaggia in decisa espansione, con punte di crescita particolarmente significative per l’alimentare e i macchinari.
L’ANALISI SU REGGIO EMILIA: IN FORTE AUMENTO
MACCHINARI E TESSILE ABBIGLIAMENTO
Le esportazioni reggiane si sono confermate in buona espansione nei primi sei mesi del 2023; l’incremento, infatti, è stato del 5,4%, e ha consentito di portare il valore complessivo semestrale a 7,2 miliardi di euro (erano 6,9 miliardi a fine giugno 2022).
Il risultato è frutto del buon andamento dei flussi verso i mercati dell’area UE (+3%) e della ancor più netta espansione nei Paesi non appartenenti all’Unione Europea, che complessivamente hanno fatto segnare un +10%. Di particolare spicco, in quest’ambito, l’incremento di valore realizzato dalle merci italiane sul mercato statunitense, con un più 10,5% che vale ben 72 milioni, essendo gli Usa collocati, con 753 milioni, al terzo posto della graduatoria dei Paesi maggiori importatori di beni “made in Reggio Emilia”.
Particolarmente rilevanti, poi, gli incrementi registrati nel Regno Unito (+12,2% rispetto a fine giugno 2022, con un valore delle esportazioni reggiane salito a 396,5 milioni), in Russia (+31,2%, equivalente a 29 milioni in più, per un valore complessivo di 120 milioni) e, soprattutto, in Turchia, con un +104,9% che ha portato il valore semestrale delle esportazioni reggiane a 157 milioni di euro (81 milioni in più sul giugno 2022), valore ormai non troppo dissimile da quello relativo alla Cina (170 milioni, in flessione del 9,4%.
In area UE, al di sopra della media generale di crescita si è collocata la Francia (+8,5%) che, con 921 milioni di valore delle importazioni da Reggio Emilia, ha consolidato la seconda posizione nella graduatoria del Paesi maggiori importatori dal nostro territorio, mentre la Germania (prima assoluta in classifica, con 975 milioni) si è fermata al +0,9% e la Spagna (quarta in graduatoria con 441 milioni di euro) ha fatto segnare un +1,5%.
Le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio riferite ai diversi comparti, evidenziano poi che tra i settori del manifatturiero reggiano (che da solo rappresenta il 99,4% delle esportazioni) che hanno contribuito maggiormente all’aumento dell’export reggiano emergono i macchinari (oltre 2,8 miliardi di euro di valore, con un + 12,1% sul primo semestre 2022), il tessile abbigliamento (1,2 miliardi di euro, in crescita del 28,8% rispetto al giugno dello scorso anno) e gli apparecchi elettrici (482 milioni di euro, un incremento del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
In calo, invece, in questa prima parte del 2023, la metallurgia (807 milioni di euro di valore e -20% rispetto al giugno 2022) e le materie plastiche, con un fatturato export di 755 milioni di euro, vale a dire il 12% in meno rispetto all’anno precedente. In calo, sebbene assai più modesto, anche il settore di alimentari e bevande, con un -1,6% rispetto al giugno 2022.
I dati forniti dalla Camera di Commercio dell’Emilia evidenziano, tra l’altro, il particolare peso che esercitano i Paesi del Vecchio continente: il flusso di beni verso i Paesi europei, infatti, ammonta complessivamente a oltre 5,2 miliardi di euro, pari al 71,4% sul totale dell’export reggiano.