Firenze – Anche la mattinata di oggi si apre con un corteo. Questa volta sono gli educatori delle cooperative a manifestare: 300 persone, nonostante il freddo e la pioggia. Punto fondamentale dell’iniziativa, il diritto a continuare ad avere lo stipendio anche nei tre mesi estivi, quando le scuole chiudono, per esser chiari. E sempre per esser chiari, il problema è quasi paradossale. Infatti questi lavoratori, che svolgono un lavoro parallelo a quello degli educatori del sistema pubblico, durante i tre mesi estivi di chiusura scolastica vengono “sospesi” dallo stipendio.
“Già, se non produciamo – dice Silvia – perché dovremmo essere pagati? Ma il problema è: ma a mangiare, pagare l’affitto o il mutuo, comprare le scarpe ai bambini come dobbiamo fare? E‘ sospesa anche la necessità di far la spesa, pagare l’affitto? Non mi risulta che vengano “sospese” anche le bollette. E a voi?”.