Scontri Iron e Logistics, dalla Regione invito ad allentare la tensione

Firenze – La vicenda della Iron e Logistics di Prato, che è giunta nei giorni scorsi a dei livelli di alta tensione a seguito della decisione dell’azienda di fare uscire dei camion con a bordo macchinari smontati, protesta indetta dai lavoratori a seguito dei licenziamenti di cui la proprietà aveva dato notizia, è giunta all’attenzione della Regione.

La chiamata è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì: una parte dei lavoratori, licenziati della Iron e Logistic di Prato, ha chiesto l’intervento di Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, dopo un pomeriggio di tensione.

Iron&Logistic, impresa di packaging e imballaggi, a ottobre aveva annunciato  dura il licenziamento di 22 operai, quasi tutti di nazionalità pachistani. La protesta è stata appoggiata dai SiCobas, che nel pomeriggio di ier, avevo indetto un presidio davanti alla fabbrica. Lo scontro è avvenuto fra alcuni operai del presidio fisso, che impedivano l’entrata e l’uscita dei camion e altri operai che, non condividendo l’azione di lotta dei colleghi, erano usciti dallo stabilimento per protestare contro il blocco. Nel parapiglia, uno dei manifestanti è finito all’ospedale con ferite da taglio e trauma cranico. La situazione era precipitata a seguito della decisione aziendale di fare uscire i camion nonostante la protesta.

“Mi sono confrontato coi coloro che hanno animato il presidio in queste settimane – dichiara Fabiani – e faccio appello a mantenere la calma nell’interesse di tutti. La Regione – ricorda il consigliere – ha già convocato una riunione plenaria in palazzo Strozzi Sacrati a cui, alla luce dei fatti di oggi, sarebbe opportuno che l’azienda partecipasse. Resta naturalmente l’amarezza per quello che è successo e per quello che ho visto, compresi i fazzoletti insanguinati per terra davanti all’ingresso della fabbrica. Esprimo la ferma condanna a ogni atto di violenza e aggressione, certo che i responsabili saranno trovati e puniti”.

Il picchetto davanti ai cancelli si era spostato all’interno dello stabilimento dopo la decisione dell’azienda di far comunque uscire dei camion con dentro macchinari smontati nonostante il picchetto esterno. “Una decisione francamente inopportuna” secondo Fabiani, che è intervenuto dopo che uno dei 22 lavoratori licenziati in presidio è finito in ospedale, in seguito alle colluttazioni nel pomeriggio.

Fabiani  precisa: “La Regione ha preso in carico questa vicenda poiché, pur non trattandosi di una crisi industriale, abbiamo comunque ritenuto di provare a dare una mano con l’obiettivo di ripristinare un corretto confronto fra le parti e dare lavoro a chi lo ha perso”. Il consigliere del presidente Giani riferisce ancora: “Chiediamo all’azienda di evitare azioni unilaterali e forzature e quindi di sospendere il processo di svuotamento dello stabilimento evitando di aumentare un clima di tensione e consentendo alle istituzioni di svolgere il proprio ruolo”.

Foto di archivio

 

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