Firenze – Grande corteo, nell’Oltrarno. Cuore pulsante della Resistenza di Firenze 72 anni fa, cuore pulsante della memoria, a settantadue anni di distanza. Firenze, incoronata capitale morale d’Italia stamattina nel corso delle celebrazioni “istituzionali” dal giornalista Aldo Cazzullo, dopo la lucida, ironica, senza sconti per nessuno, riflessione di Silvano Sarti, presidente dell’Anpi fiorentina, partigiano, 92 anni con la schiena dritta. Firenze oggi pomeriggio in Oltrarno guarda in faccia il suo passato, i suoi morti, e si prepara per l’avvenire. Perché Firenze in Oltrarno ha un corteo lunghissimo, popolare, ma soprattutto fatto di giovani e giovanissimi. Memoria, dunque, ma una memoria che diventa automaticamente impegno per il futuro, negli slogan che vengono gridati da giovani voci e che ripropongono, nei discorsi, nelle battute, nei canti, vecchi principi sempre nuovi: dal valore dell’antifascismo, a quello della libertà e della giustizia, della solidarietà, del lavoro. Interventi, e anche in questo caso sono i ragazzi a fare la parte del leone. In piazza Santo Spirito, da cui il corteo si muove dopo una sosta davanti alla lapide di Potente, ci sono le varie sigle con i banchi e il cibo. Grande folla, tanti libri, tanti volantini che segnalano iniziative, moltissime culturali. Musica e anche piccoli spettacoli. Ma il momento più carico di emotività è, come ogni anno, la deposizione della corona di fiori sul cippo in piazza Tasso, proprio là dove la lapide commemora i cinque fiorentini spazzati via dalle raffiche della banda Carità in una mattina di luglio. Fra i morti, Ivo, un bambino di otto anni. A portare la corona sono in due: un giovane uomo e Sugo, il partigiano Sugo, che depositati i fiori, avvolto dall’applauso della folla, applaude a sua volta quei morti, quel sacrificio. E torna nell’aria, dapprima fioca, poi sempre più robusta, O Bella Ciao.