Firenze – Comincia subito, alla celebrazione in solitaria causa coronavirus del sindaco Nardella, alle 9,30 in piazza dell’Unità a Firenze, l’emersione della città che soffre. Una signora si avvicina al primo cittadino, non le pare vero di potere parlare col sindaco. E gli chiede come avvicinarsi o approcciare ai servizi sociali. Una triste, simbolica immagine dell’Italia del covid-19. C’è mestizia, dunque, stamattina, epr la celebrazione della festa della Liberazione. Lontane le grandi adunate degli anni scorsi, ciò che emerge è un’Italia che soffre, che crca di farcela, e che, tutto sommato, si fida, cercando l’appoggio delle istituzioni per riemergere dallo stagno. E che fa del sindaco, l’autorità più vicina alla gente, il suo punto di ascolto.
Foto: Luca Grillandini