Firenze – Le celebrazioni in città, medaglia d’oro della Resistenza, sono iniziate alle 8 con la deposizione di corone di alloro in luoghi simbolo della Liberazione e alle 8.45 al cimitero di Trespiano con la cerimonia con deposizione di una corona di alloro alla tomba dei Fratelli Rosselli alla presenza dell’assessore alla Cultura della memoria Alessandro Martini, del presidente del consiglio comunale Luca Milani e Sandra Bonsanti in rappresentanza di Anpi. Alle 10 in piazza dell’Unità Italiana, come da tradizione, due agenti della Polizia municipale in alta uniforme hanno deposto una corona di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre alla presenza del sindaco Dario Nardella, del prefetto Valerio Valenti, del presidente del Consiglio comunale Luca Milani, della presidente Anpi Firenze Vania Bagni, di una delegazione delle forze armate, di Aned, associazione nazionale ex deportati, Anei, associazione nazionale internati nei lager, dei rappresentanti delle comunità religiose, delle associazioni combattentistiche. A seguire il corteo con le autorità si è diretto a Palazzo Vecchio, raggiungendo il salone dei Cinquecento da dove ha avuto luogo la celebrazione, causa maltempo.
L’intervento di Sergio Cofferati ha preso il la dalla guerra russo-ucraina: “Quando ci sono fatti tragici come quelli dell’Ucraina dove un Paese ne invade un altro, bisogna lottare per tornare rapidamente alla pace. Per farlo ci sono due strade da percorrere: una riguarda l’aiuto a chi è stato aggredito e l’altra le sanzioni all’aggressore. Soltanto la somma di queste due azioni può portare rapidamente a una condizione di pace. Gli aiuti sono fatti di cose concrete, riguardano le armi, per potersi difendere non per aggredire, il cibo, i medicinali e tutte le forme di protezione soprattutto per i più deboli, bambini e donne. Dall’altra parte, servono sanzioni di carattere economico”.
“Un 25 aprile molto più diverso e difficile da quello che speravamo, ma è proprio per questo che oggi più che mai dobbiamo stringerci attorno ai valori della Liberazione, della democrazia, dei diritti e della resistenza e della pace. Il 25 aprile ci ricorda che la libertà viene prima di ogni cosa, non c’è cultura, non c’è convivenza sociale senza libertà. come ha detto anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei giorni passati, ricordandoci proprio che la libertà, una volta conquistata, non è acquisita per sempre e per essa dobbiamo impegnarci ogni giorno, senza riserve”, ha detto il sindaco Nardella, parlando dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Per quanto riguarda i due eventi tradizionali del 25 Aprile a Firenze, il pranzo in piazza Poggi, organizzato da Arci, Circolo di San Niccolò, Cgil e Anpi, è stato rimandato a causa maltempo, anche se, in assenza di pioggia, un incontro è avvenuto comunque. Il 25 Aprile di Santo Spirito invece procederà come tutti gli anni.

Foto: Luca Grillandini
