Firenze – C’è anche Matteo Renzi, che ha deciso di trascorrere a Firenze il 25 Aprile, alla grande festa che interessa tutta la città, medaglia d’oro della Resistenza, fra appuntamenti istituzionali (in piazza Santa Croce e piazza della Signoria) e quelli organizzati dalle associazioni, primo fra tutti il grande pranzo di piazza Poggi, Oltrarno, organizzato dallo storico circolo di San Niccolò, senza dimenticare l’appuntamento forse più popolare, quello del pomeriggio in piazza Santo Spirito. C’è proprio tutto, in questo appuntamento della Liberazione a Firenze, anche una carica di alleggerimento della polizia, che stamattina ha impedito a una cinquantina di appartenenti al corteo antifascista di raggiungere piazza Santa Croce nello svolgimento della cerimonia.
E si vedono anche scenette fino a qualche tempo fa impensabili, come Matteo Renzi che incontra uno dei suoi più acerrimi avversari cittadini, Tommaso Grassi, e lo abbraccia. C’è anche il presidente onorario dell’Anpi, Silvano Sarti, e l’incontro è cordiale, dopo le polemiche che si accesero nel corso del referendum e che erano in ogni caso già rientrate. Ma al di là della curiosità che solleva Renzi, è la città che risponde come al solito con una grande festa all’appuntamento del 25 Aprile. Al di là delle “beghe” partitiche, piazze piene e pranzo gremito, in piazza Poggi, dove ci saranno canti, performances, ma soprattutto una grande voglia di ritrovarsi, stare insieme e dirsi che se è vero che da più parti la Resistenza viene sminuita e osteggiata, ciò non accade, come dice un gruppo con nonni, figli e nipoti, “non oggi, non ora, non a Firenze”. Un saluto, raccolto con affetto dalla città, anche dai rappresentanti della comunità senegalese, cui saranno devoluti i ricavati del “pranzo resistente”.