La prima battaglia navale della storia: nessuno vinse

Vetulonia – Si è aperta domenica 9 giugno al Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, la mostra “Alalìa, la battaglia che ha cambiato la storia: Etruschi, Greci e Cartaginesi nel Mediterraneo del VI secolo a.C.”

Un percorso espositivo che attraverso ricostruzioni scenografiche, video e oltre 150 reperti di straordinario valore scientifico e artistico, racconta la genesi e le conseguenze di quella che è stata la prima battaglia navale mai documentata e che si svolse intorno al 540 a.C  nel mare al largo della Corsica tra una coalizione etrusco cartaginese e la flotta dei profughi greci di Focea.

I reperti sono frutto di prestiti provenienti principalmente dal Museo corso di Aleria, partner dell’esposizione, quindi dall’Antiquarium Arborense di Oristano, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma e infine una selezione di reperti sequestrati dal Nucleo Tutela del Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza di Roma.

Anfore, armi, oggetti sacri e manufatti sono i protagonisti di un racconto che si snoda dietro le quinte di uno scenario che rappresenta il Mediterraneo in epoca arcaica, nel tempo che precede e segue lo scontro navale che secondo lo storico greco Erodoto terminerà senza vincitori né vinti, ma che assai concretamente sancirà la spartizione delle isole del Tirreno fra le potenze marittime che dominavano le rotte e i traffici commerciali in questo ben definito angolo di mare, assegnando la Corsica agli Etruschi, la Sardegna ai Fenici di Cartagine e la Sicilia insieme al Sud Italia ai Greci.

Tra i pezzi esposti spicca uno straordinario dinos attico della Collezione Castellani (prestito del  Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma). Nella porzione del fregio conservata sull’orlo circolare del vaso è ancora ben visibile la firma del ceramografo che assegna questo reperto in maniera inequivocabile alla mano celeberrima di Exechias ( in tutto il mondo esistono solo 10 ceramiche con questa firma), mentre all’interno del bordo sono disegnate con un tratto di grandissima qualità, sopra l’incedere della superficie ondulata del mare quelle pentecontère (navi da guerra con 50 rematori) dove erano riposte le speranze e i destini delle maggiori potenze navali del Mediterraneo.

La mostra è stata coordinata dal direttore scientifico del museo Simona Rafanelli in collaborazione con il capofila del progetto, il professore Vincent Jolivet e con i referenti scientifici e logistici del “Progetto Collettivo di Ricerca” della Corsica. La mostra sarà aperta fino al 3 novembre 2019 tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 10 alle ore 18 nel Museo Civico Archeologico di Vetulonia, Piazza Vetluna.

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