Firenze – Annus horribilis per la produzione industriale, il 2019, in cui l’Istat rileva un vero e proprio crollo che riporta alla memoria l’ampia diminuzione del 2013. A dicembre 2019 infatti l’Istituto nazionale di statistica stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 2,7% rispetto a novembre, mentre per l’indice corretto per gli effetti di calendario si stima una flessione, in termini tendenziali, del 4,3%. I giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2018. Nel complesso del quarto trimestre il livello della produzione registra una flessione dell’1,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
Le variazioni negative riguardano i beni intermedi (-2,8%), l’energia e i beni di consumo (-2,5% per entrambi i raggruppamenti) e i beni strumentali (-2,3%).
Alcuni settori di attività economica registrano incrementi tendenziali. Si tratta della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+5,3%), industria alimentare, bevande e tabacco (+2,9%) e altre industrie (+1,1%). Tra i rimanenti settori le maggiori flessioni si registrano nelle industrie (-10,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,3%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-7,7%).