Firenze – La rappresentanza consolare americana prosegue i festeggiamenti dei 200 della sua prima apertura con una mostra che guida i visitatori attraverso le diverse sedi storiche: da via de’ Serragli, a via Cavour, da via Tornabuoni, a via Maggio e a via de’ Medici per giungere all’attuale palazzo sul Lungarno Vespucci.
Era il 1819 quando James Lombrosi, incaricato dall’allora Console di Livorno, si insediò come primo agente consolare nella nostra città, quando il Confaloniere era Tommaso Corsi. Il primo vero console arriverà nel 1861. Si trattava di George Perkins Marsh, che fu nominato dal presidente Abraham Lincoln.
Allestita nel cortile di Michelozzo in Palazzo Vecchio la mostra presenta disegni dei diversi palazzi realizzati dall’architetto Gabriele Salimbeni che insieme a Roberto Melosi ha curato l’esposizione, sulla base delle accurate ricerche storiche di Veronica Vestri.
“Il consolato è stato sempre una parte del tessuto della comunità”, ha detto il console generale Benjamin Wohlauer, che ha ideato e diretto le manifestazioni che coprono l’intero territorio di competenza del Consolato da Grosseto a Ferrara, sotto l’hashtag #insieme200. “La storia ufficiale nasce da milioni di storie personali che negli anni hanno unito americani e fiorentini”, ha aggiunto Wohlauer. E’ stato l’architetto Francesco Gurrieri a mettere in luce la fecondità artistica e umana di questa storia.
Foto in alto: nel mezzo, il console generale Usa Benjamin Wohlauer con i curatori della mostra.