Firenze – All’ordine del giorno c’era la partita tra Roma e Napoli del prossimo turno del campionato, ma per Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, dopo che Eusebio Di Francesco aveva fatto la prima mossa la mattina, ospite del Festival del calcio e ospite di un famoso caffè di piazza della Repubblica, non è stato facile, durante l’anticipo del big match, ritornare continuamente sul suo allenatore, il fiorentino Maurizio Sarri.
“È più forte lui di Guardiola, il nostro tecnico ha trovato la strada giusta, l’altro si era smarrito e si sta riprendendo. Tanto è vero che ora si parla di Sarrismo. Sarri è una persona serissima, che ha trovato in tre anni una nuova strada con un modulo dove chi attacca va anche a difendere. Dice che la Juve è più forte? Il tecnico ha libertà di espressione. A me piacerebbe che il Napoli mettesse continuamente la freccia per sorpassare fino a trovarsi davanti da fine marzo fino alla ultima di campionato. E pensare che fin dal suo arrivo in città i muri erano tappezzati di scritte contro di lui. Poi è riuscito a trovare una partenza giusta e le cose sono andate bene da sole fino a diventare il personaggio che è”.
Sarri napoletano insomma secondo De Laurentiis: “È nato a Napoli ma è il toscanaccio che tutti conosciamo. Ma stando con noi è diventato anche un po’ parà.. paravento diciamo. È un grande, che vien dalle squadre minori e che ha avuto con il Napoli una crescita esponenziale. È un maturo giovane ovvero uno che non rifiuta l’innovazione, uno studioso che mette in pratica quello che poi ritiene più giusto. Con noi può stare altri 10 anni. E poi viene da questa terra, una terra e soprattutto da una città che ho sempre amato. Non so quante decine di film abbiamo girato da queste parti ma sia che eravamo a Montecatini, o a Lucca o a Pistoia, ci precipitavamo qui, magari da Pinchiorri” .
Ma Sarri avrà un lungo futuro con i partenopei, visto il suo carattere e anche il suo modo di sincero di essere, anche nell’abbigliamento? “Sarri vuole stare con la tutta, lo ringrazio così mi fa pubblicità ai marchi. È un gentiluomo. Si è mai diviso dalla moglie? Ha mai ripudiato il figlio? Qualcosa dipenderà molto da me e qualcosa faremo”. Poi, tra una battuta sulla nazionale, tutto da rivedere per convocazioni e appuntamenti, poi su come riformare i campionati, sulle vicende societarie del Napoli preso dalla C fino ala Champions legale, sul sindaco De Magistris, il patron del Napoli ha parlato anche della partita con la Roma.
Di Francesco in mattinata aveva sottolineato l’importanza per il Napoli di avere un allenatore da tre anni che prepara la stessa squadra e che ha potuto effettuare una adeguata preparazione estiva per gradi, senza che tuttavia questo debba rappresentare un alibi per la Roma, ma il mister giallorosso ha anche precisato che quella di sabato non è uno “spareggio” per chi possa candidarsi a contrastare nella corsa scudetto la Juventus (comunque considerata la squadra da battere), ma che Roma-Napoli è una partita fondamentale, con un sapore particolare.
“Una partita da pendere con le molle – ha precisato De Laurentiis – è molto per merito del suo allenatore che ha trovato una linea convincente in un ambiente difficile. Così come al Sassuolo La Roma è stata più forte nel passato ma con Di Francesco sarà una delle squadre protagoniste della lotta al vertice del campionato, un campionato diventato così più avvincente” .
Una battuta su Chiesa: “Qui a Firenze c’è ne sono tante e belle ma Chiesa Federico lo abbiamo chiesto ala Fiorentina ricevendo sempre un no. Ma abbiamo concluso che se viene ceduto mi avvertono. Il suo valore? I Della Valle non me lo hanno mai detto ma credo che il prezzo vero sia in relazione al Napoli dove gli occorreranno due anni per entrare negli schemi. I Della Valle vendono? Non credo ma sono persone per bene e rimangono se gradite. Se poi volevano fare una operazione immobiliare e il sindaco lo ha impedito, allora è un altro discorso” . Poi l’idea di un film per Firenze, sul calcio femminile dove c’è una Fiorentina che vince.