Lavoro: previste 59mila assunzioni fra agosto e ottobre

Firenze – Fra agosto ed ottobre 2017 si prevedono 59.380 opportunità di lavoro nelle imprese toscane, di cui l’84% con contratto da lavoratore dipendente, il residuo 16% come indipendente (8% lavoratori somministrati, 6% collaboratori, 2% altro). 

Ci sono forti aspettative fra le imprese del settore industria e public utilities, che dovrebbe assorbire il 30% delle nuove entrate (in complesso l’aggregato industria e costruzioni incide per il 37%); a seguire, in ordine di rilievo di fabbisogno occupazionale, troviamo quattro settori che rientrano nei servizi (63% delle nuove assunzioni come aggregato): servizi alle imprese (20%), turismo (ricettività e ristorazione 16%), servizi alla persona (14%) e commercio (12%). 

Sono queste alcune delle indicazioni che emergono dalle previsioni occupazionali delle imprese per il trimestre agosto-ottobre 2017, realizzate nell’ambito del Sistema informativo Excelsior che Unioncamere in accordo con ANPAL. 

“Il Sistema Informativo Excelsior – commenta Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana – offre ancora una volta spunti di analisi positivi, in termini di dinamiche occupazionali, in continuità con quanto già registrato per il trimestre estivo. Si conferma il forte traino del settore dei servizi, ed in particolare di certe tipologie professionali del commercio e turismo, ma conforta, soprattutto, in termini di novità, la crescita delle potenzialità occupazionali in alcuni settori dell’industria che mettono a frutto, evidentemente, concreti segnali di ripresa. Note positive anche per l’occupazione femminile, che trova maggior spazio in Toscana riguardo a quanto non accada nel contesto nazionale, ci attendiamo un impulso maggiore anche per l’altro anello debole, quello dell’occupazione giovanile, soprattutto se si concretizzeranno, a breve, le misure che il Governo va definendo in termini di bonus giovani e relativi stanziamenti. 

Le figure professionali maggiormente ricercate 

In Toscana, in termini di gruppi professionali, la domanda si concentra soprattutto su due realtà: operai specializzati e conduttori di impianti (30%) e figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (29%); il 16% delle richieste è invece rivolto alle figure high-skilled (dirigenti, specialisti e tecnici). 

Scendendo maggiormente nel dettaglio, si cercano soprattutto cuochi, camerieri e professioni simili (12%), a seguire troviamo un’altra attività dei servizi, commessi e altro personale qualificato nelle attività commerciali (11%), di poco superiore rispetto alla domanda espressa per operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, abbigliamento e calzature (10%); di ordine inferiore le richieste di personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone (8%), conduttori di mezzi di trasporto (5%). 

Le imprese toscane hanno dichiarato difficoltà di reperimento nel 26% dei casi, quattro punti percentuali al di sopra della media nazionale. Il valore complessivo è la sintesi di risultati molto differenziati per gruppi professionali: le problematiche maggiori emergono quando si tratta di trovare dirigenti e direttori (70,5% dei casi), soprattutto per “inadeguata competenza e qualificazione” (64%), forti difficoltà anche nel reperimento di professionisti high skilled come tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (62% dei casi), di farmacisti, biologi ed altri specialisti (61%), progettisti, ingegneri e professioni assimilate (57%). Fra le altre professioni, spiccano i valori elevati delle difficoltà nel reperimento di operatori della cura estetica (59%) e fra operai nelle attività metalmeccaniche richieste in altri settori (52%). 

Principali caratteristiche richieste 

La domanda più elevata è espressa per figure che abbiano compiuto il ciclo scolastico che porta al diploma di scuola media superiore (36%), più ridotta la quota della richiesta del diploma professionale (27%) e per la scuola dell’obbligo (24%). Il 12% delle nuove entrate in Toscana sarà di personale laureato, tre punti percentuali al di sotto rispetto alla media nazionale. 

Il 33% delle nuove entrate è rivolto a giovani con meno di 30 anni (34% il dato riferito all’Italia), la quota di assunzioni per cui gli imprenditori esprimono una preferenza per le donne è pari al 20%, percentuale più elevata rispetto a quanto non accada su scala nazionale (15%). Il valore medio è il frutto di andamenti piuttosto divergenti nei singoli settori: si supera la soglia del 50% per le professioni specifiche degli altri servizi alle persone (52%) e per operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, abbigliamento e calzature (52%); opportunità ben al di sopra rispetto alla media anche per personale non qualificato nei settori dei servizi e delle pulizie (42%) ed operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie alimentari (38,0%).

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