Dopo 500 anni di storia, l’albergo non è più quella semplice bona et capace hosteria aperta nel 1515 nel Palazzo che era stato costruito nel 1281 per volontà della Società di S. Prospero, delle Arti e del Popolo di Reggio per il Capitano del popolo, magistrato che esercitava poteri normativi, militari e amministrativi per conto del libero comune, e che era stato abitata nel XV sec. dai duchi d’Este e dai loro ospiti. É un luogo caro alla memoria della città, un albergo-monumento recuperato e rivitalizzato nel Novecento grazie alla lungimiranza di Eugenio Terrachini e dai suoi eredi.
In occasione dell’ anniversario dei cinquecento anni di ospitalità, la famiglia Sidoli Terrachini ha promosso, con la collaborazione del Comune di Reggio Emilia, il 3 novembre nella Sala del Tricolore, alle ore 17.00 una tavola rotonda, che intende far convergere intorno all’argomento “L’Hotel Posta, la storia di una città. Cinque secoli di ospitalità nel duecentesco Palazzo del capitano del Popolo” competenze e esperienze diverse di ricerca e studio.
Il palazzo del Capitano del Popolo, al centro esatto dell’esagono, è un documento storico che racconta la Reggio medievale e la dialettica fra i poteri in una città alla ricerca del proprio ruolo in un mondo soggetto a grandi cambiamenti: di lì a poco, tramontata l’età dei comuni, sarebbero venute le signorie dei Gonzaga, dei Visconti e dei Terzi e i secoli caratterizzati dal ducato estense. Questo Palazzo è anche una emergenza storico-architettonica di grande valore per la città e splendida testimonianza dell’architettura civile reggiana dell’età comunale.
Partendo da queste considerazioni, si è voluto dar spazio a relazioni che collochino la secolare vita dell’albergo – ubicato all’interno di un edificio di proprietà del comune che per più di duecento anni aveva rivestito importanti funzioni pubbliche – in un contesto più articolato. In questo senso, la tavola rotonda ha una sua impronta metodologica ben precisa. Non un tradizionale incontro di storia locale, ma l’occasione per affrontare tematiche di ampio respiro, partendo da una specifica esperienza storica.
Per questo motivo, dopo il saluto del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e di Mariacarla Sidoli Terrachini, sono in programma gli interventi di importanti storici come quello di Franco Cardini, uno dei più noti studiosi del Medioevo. Professore emerito di Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane di Pisa, directeur d’Études nell’EHESS di Parigi, fellow della Harvard University e autoredi numerosi saggi storici, sia specialistici che divulgativi, Cardini svolgerà una relazione sul tema: “Un palazzo cittadino. Dal potere all’ospitalità”.
“Torri, merli e capitani: medioevo e architetture” è invece il titolo dell’intervento di Francesca Roversi Monaco, docente di Storia Medioevale all’Università di Bologna e autrice di volumi come Il Comune di Bologna e re Enzo. Costruzione di un mito debole (Bologna 2012), Conflitti oligarchici nella Bologna di Annibale I Bentivoglio (2012), Bologna e il secolo XI. Storia, cultura, economia, istituzioni, diritto (Bologna 2011), con Giovanni Feo. Lo storico reggiano Carlo Baja Guarienti, che ha svolto attività didattica di Storia moderna all’università di Ferrara ed è autore tra gli altri del volume “Il bandito e il governatore. Domenico d’Amorotto e Francesco Guicciardini nell’età delle guerre d’Italia, Roma (Viella 2014), racconterà, con accompagnamento di proiezioni multimediali, la storia avvincente di cinque secoli di presenza dell’albergo con una relazione dal titolo“Dall’Osteria del Cappello Rosso all’Hotel Posta. Storie e Vicende di una locanda per viaggiatori (1515-2015)”.
All’incontro sarà presente anche Roberto Gervaso che ha scritto una divertente prefazionedel volume, a cura di Giulio Bizzarri, pubblicato per celebrare questo anniversario intitolato “L’Hotel Posta a Reggio Emilia. Cinque secoli di ospitalità nello storico palazzo del Duecento” (Duck Edizioni, 2015). Corredato da un riccoapparato iconografico, il libro raccoglie i contributi di Carlo BajaGuarienti, Luisa Bosi,Giuseppe Berti,Stefano MaccariniFoscolo, Giuseppe Adriano Rossi. L’introduzione è affidata al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, mentre la postfazione, a firma di Eugenio Sidoli, è dedicata a Eugenio Terrachini in occasione dei centocinquant’anni dalla nascita. Il volume è disponibile nelle librerie di Reggio da martedì 3 novembre.
La tavola rotonda è realizzata con il patrocinio delle Deputazioni di Storia patria per le antiche Provincie Modenesi – Sezione di Reggio Emilia, da Fai Delegazione di Reggio Emilia, dalla Fondazione Manodori, da Associazione Dimore storiche italiane Sezione Emilia –Romagna e da Italia Nostra.
La Storia. Il Palazzo del Capitano del Popolo – Sede dell’hotel Posta
La storia del Palazzo del Capitano del Popolo, costruito al crepuscolo del dominio della contessa Matilde di Canossa e all’alba dell’età dei Comuni per diventare la sede del Capitano del Popolo, ha inizio nel 1280. Poi nel corso dei secoli, ma soprattutto nel XVI secolo, il palazzo perse il suo ruolo di sede di funzioni pubbliche per assumere quello di alloggio per viaggiatori.
L’attività alberghiera dell’Hotel Posta, ebbe inizio nel 1515, quando i rappresentanti del Comune, con il benestare del governo ecclesiastico, adibirono il piano terra dell’edificio a botteghe e affittarono i piani superiori ai fratelli Scaruffi per realizzare “Una bona et capace hosteria per i viandanti”. Chiamato all’inizio ‘Osteria del cappello, quindi ‘Osteria del cappello rosso’, divenne attorno al 1740 stazione di posta con il nome ‘Locanda della posta del cavalli’, poi ‘Locanda della posta’ e infine ‘Albergo della posta’.
Da allora e per cinque secoli, attraverso contratti di affitto e passaggi di proprietà, il palazzo cambiò molte volte la gestione senza però mai cambiare la destinazione alberghiera. Solo nel 1870 il Comune decise di vendere il palazzo ai fratelli Fontana, quindi ai Dallari e ai Marchesi.
Eugenio Terrachini, dopo il suo acquisto nel 1919, negli anni trenta, seguendo le direttive della Soprintendenza dell’arte medioevale e moderna di Bologna, con il figlio Paolo, eseguì una completa ristrutturazione dell’edificio che svelò l’originaria bellezza dell’antico Palazzo del capitano del Popolo, splendida testimonianza dell’architettura civile reggiana dell’età comunale. Dal 1919 la proprietà è rimasta sempre la stessa famiglia Terrachini-Sidoli che ancor oggi porta avanti la tradizione.
Gli ospiti
La storia del Posta è stata scandita, attraverso cinque secoli, anche da quella dei suoi ospiti: viaggiatori, personalità del clero, della cultura, dell’arte, dello spettacolo dell’aristocrazia, della politica e dell’imprenditoria. Uno spaccato dal Rinascimento ad oggi della società italiana e delle relazioni intessute con la città di Reggio Emilia, di cui rimangono alcune tracce nelle cronache o nel libro delle firme. Ospiti illustri di ieri e oggi che hanno alloggiato nelle stanze del palazzo sono stati il duca di Milano Galezzo Maria Sforza, Cesare Battisti, Giuseppe Garibaldi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Dacia Maraini, Umberto Veronesi, Jacques Le Goff, Marco Bellocchio, Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi, Pier Luigi Pizzi, Monica Vitti, Nino Manfredi, il disegnatore di Batman Jim Lee, Michele Placido, e molti altri.
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